Jadon Sancho è uno degli attaccanti più in vista della nuova generazione. Un talento, il suo, esploso prestissimo. Nel 2017 è stato inserito nella lista dei migliori sessanta calciatori nati nel 2000 stilata da The Guardian. Soprannominato The Rocket, il razzo, Sancho è un ala d’attacco veloce e abile nel dribbling. Nell’uno contro uno può essere letale. Nonostante la sua naturalezza nel superare l’avversario e fare segnare i compagni, mantiene anche una buona propensione al gol personale. Nel progetto giovani del Borussia Dortmund è sbocciato al fianco di altri talenti cristallini come Erling Haaland, Gio Reyna e Jude Bellingham. Ma scopriamo di più sulla storia di Jadon Sancho. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
I primi passi
Jadon Sancho nasce il 25 marzo 2000 a Camberwell, da madre originaria di Trinidad e Tobago e padre di origine giamaicana e guyanese. Cresce nelle case popolari di Kennington, nella periferia sud della città. Appassionato di calcio fin dalla tenera età, cresce con il mito di Ronaldinho e del calcio di strada. Di fatti impara a dare i primi calci al pallone non nelle academy londinesi, ma per le vie del suo quartiere tra dribbling, doppi passi e giocolerie di ogni tipo.
A sette anni Sancho entra nelle giovanili del Watford, traasferendosi in seguito in un alloggio fornito dal club, dove inizia a frequentare anche la loro scuola partner Harefield Academy all’età di 11 anni. Il suo talento è evidente e gli permette di bruciare le tappe. A 15 anni arriva già la grande occasione: la chiamata del Manchester City. Con i citizens continua a mettere in mostra la sua classe. Disputa una stagione da 20 gol e 7 assist tra Under-18, Under-19 e Under-23, e viene anche eletto miglior giocatore dell’Europeo Under-17. Insieme a Phil Foden e Brahim Diaz è il giovane più promettente dell’Accademy della squadra allenata da Pep Guardiola. Ma Sancho non vuole stare fermo ad aspettare il suo turno e d’altra parte il City non può garantirgli la titolarità che lui vorrebbe. Convince quindi la società a cederlo.
L’esplosione al Borussia Dortmund
Dopo due stagioni trascorse a Manchester, Sancho si trasferisce al Borussia Dortmund, che lo paga 8 milioni di euro più circa il 15% di percentuale sulla rivendita. Una cifra importante se si considera che fino a quel momento non era ancora sceso in campo tra i professionisti. La prima stagione in Germania è di ambientamento, ma The Rocket comincia già a fare vedere sprazzi del suo talento, segnando i suoi primi gol e registrando i primi assist. L’esplosione arriva con la seconda annata, in cui infrange una serie di record: diventa il primo giocatore nato nel 2000 a segnare una doppietta in Bundesliga e il più giovane nella storia del Dortmund a riuscirci.
Ma anche il primo 2000 a segnare un gol in Champions League e il più giovane giocatore nella storia del BVB ad andare in doppia cifra in campionato. Gioca tutte le partite di campionato e chiude la stagione con 13 gol e 16 assist, numeri da record per il calcio in Germania. Grazie a questi numeri da brividi riesce a guadagnarsi la prima chiamata in Nazionale maggiore, con la quale debutta all’età di 18 anni. Al Borussia Sancho eccelle in tutto: dai dribbling (3.3 a partita in campionato) ai gol e agli assist. Nella stagione 2019-20 vince il suo primo trofeo, la Supercoppa tedesca vinta in finale contro il Bayern Monaco: un 2-0 in cui firma gol e assist per la prima rete siglata da Paco Alcacer. Quell’annata è complicata per via dell’interruzione COVID, ma Sancho riesce a concluderla con con 20 reti segnate e 19 assistenze vincenti. A fine stagione diventa anche il calciatore più giovane in Bundesliga a toccare quota 30 gol.
Il buio con i Red Devils
Durante l’ultima annata trascorsa al Borussia Dortmund Sancho firma 16 gol e 18 assist, raggiungendo la doppia-doppia per il terzo anno consecutivo. Il suo nome è ormai sul taccuino di tutte le migliori squadre in Europa e, a un anno dalla scadenza del contratto, The Rocket si trasferisce al Manchester United per 85 milioni di euro. Il suo avvio con la maglia dei Red Devils non è dei migliori, anche per colpa delle tristi vicissitudini della squadra, che vede il cambio di gestione tecnica dalle mani di Ole Gunnar Solskjaer a quelle di Ralf Rangnick.
Solo 5 gol e 3 assist per Sancho nella sua stagione d’esordio, senza neanche riuscire a conquistare il posto da titolare. Le cose non vanno meglio nell’annata successiva con Erik ten Hag: la squadra riesce si a qualificarsi in Champions League, ma il talentino inglese accumula solamente 6 gol e 3 assist in Premier League. Alla terza stagione scoppiano i problemi tra Sancho e l’allenatore olandese, che lo mette fuori rosa e addirittura lo bandisce dal centro sportivo per via del suo comportamento giudicato poco professionale.
Dove gioca oggi?
Compromessi i rapporti con ten Hag, i Red Devils cedono nel mercato invernale in prestito secco Sancho al Borussia Dortmund fino al termine della stagione. Segna un gol a marzo contro il PSV decisivo per il passaggio ai quarti di finale di Champions League del BVB e gioca da titolare la sua prima finale nella massima competizione europea della sua carriera. La partita viene però vinta 2-0 dal Real Madrid. Dopo aver concluso il prestito e fatto ritorno a Manchester, alla fine del mercato estivo del 2024 viene ceduto in prestito annuale al Chelsea. Oggi Sancho gioca con la maglia dei blues.
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