Ansu Fati è uno dei talenti della nuova generazione più promettenti nello scenario del calcio internazionale. Un potenziale fuoriclasse che il Barcellona ha pensato bene di blindare con una clausola rescissoria da un miliardo di euro. Al Barcellona ha ricevuto la numero 10 di Lionel Messi: la pesantissima eredità raccolta da Ansu Fati testimonia non solo le aspettative, forse esagerate, riposte nei suoi confronti, ma anche e soprattutto un carisma e una determinazione invidiabili per un ragazzo del 2002. Talento prodotto dal settore giovanile, lo spagnolo non smette di sognare di essere il trascinatore del futuro del club catalano. Esterno d’attacco con 178 cm di altezza, può agire in entrambe le fasce ed è molto abile nel dribbling. Ma scopriamo meglio la storia di Ansu Fati: la giovane promessa e l’erede al Barcellona. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
Gli esordi
Anssumane Fati Viera nasce a Bissau (Guinea) il 31 ottobre del 2002. Il padre Bori Fati è un ex calciatore abbastanza noto in Guinea Bissau. Nel 2007 Braima, il fratello maggiore, viene selezionato dagli scout del Siviglia e la famiglia coglie la palla al balzo per trasferirsi nella città andalusa. Tre anni più tardi anche Ansu viene scelto per entrare nelle formative giovanili del Siviglia, all’età di 8 anni. Un anno dopo, il Barcellona si accorge del suo talento e inizia ad allenarlo a La Masia quando ha 10 anni. Durante la sua permanenza nelle giovanili del club catalano gioca come attaccante centrale e segna 56 gol in campionato. Vince il campionato Easter MIC dopo aver affrontato il Real Madrid.
Lo stesso anno vince anche il torneo del campionato esordienti a Granada, di cui diventa il capocannoniere segnando 7 gol, l’ultimo dei quali in finale. La sua carriera a quel punto subisce uno stop per via della sanzione imposta dalla FIFA al Barcellona in merito alle violazioni delle normative sul trasferimento internazionale e il tesseramento di giocatori minorenni. Una grave frattura della tibia e del perone rappresenta un’ulteriore problematica che lo tiene fuori dal campo di gioco per diversi mesi. Dopo il recupero, Ansu Fati fa il suo ingresso nella Juvenil A, dove ha iniziato a giocare come esterno sinistro. Un cambio ruolo decisivo per la sua crescita.
La storia con il Barcellona
Nel luglio 2019, Fati firma il suo primo contratto da professionista con il Barcellona. Esordisce ufficialmente con la prima squadra il 25 agosto al Camp Nou contro il Real Betis, diventando il secondo più giovane esordiente della Liga ad aver mai giocato per il Barcellona a soli 16 anni, 9 mesi e 25 giorni. Nella partita successiva segna il gol del pareggio (1-1) contro l’Osasuna e diviene il più giovane marcatore nella Liga nella storia del Barca. Dopo nemmeno un mese è anche il giocatore più giovane nella storia della Primera División a segnare e fornire un assist nella stessa partita, all’età di 16 anni e 318 giorni. Le prime ottime prestazioni inducono i blaugrana a blindarlo ulteriormente con un contratto fino al 2024 e una clausola rescissoria di 400 milioni di euro. A dicembre segna contro l’Inter il gol del definitivo 2-1, diventando il più giovane calciatore a segnare in UEFA Champions League, all’età di 17 anni e 40 giorni. Una settimana dopo diviene anche il più giovane giocatore a giocare il Clásico.
Koeman lo conferma in prima squadra per la stagione 2020-21 e lui segna due gol ed un assist nella prima giornata di campionato vinta 4-0 contro il Villarreal. Poi continua a macinare record: segnando nel 5-1 sul Ferencváros diviene il primo minorenne a realizzare più di una rete in Champions League e quattro giorni più tardi anche il giocatore più giovane a segnare contro il Real Madrid. A novembre però un brutto infortunio al menisco del ginocchio sinistro lo costringe a terminare anzitempo la stagione. La stagione successiva è quella delle grandi responsabilità. Ansu Fati eredita la maglia numero 10 di Lionel Messi e il Barcellona dimostra così di riporre grandissime aspettative sul suo talento. Due infortuni alla coscia gli rovinano però l’annata e rallentano notevolmente il suo percorso di crescita.
Nel settembre del 2023 Fati si trasferisce in prestito secco al Brighton & Hove Albion, club di Premier League. Segna il suo primo gol dopo meno di un mese contro l’Aston Villa, nella sconfitta per 1-6 rimediata dalla sua squadra. Il 26 ottobre, segna un gol nella vittoria per 2-0 contro l’Ajax, il suo primo in carriera in Europa League. Terminata l’esperienza in Inghilterra oggi Ansu Fati è di nuovo un giocatore del Barcellona ed è pronto per riconquistare la fiducia del suo allenatore: “Mi sento molto bene. È stato un anno in cui ho imparato tante cose, ho provato un campionato molto impegnativo come la Premier League. È stato un piacere giocare per il Brighton, ma ora sono tornato al mio club e con la mia famiglia. La verità è che sono molto felice“.
La Nazionale
Dopo aver effettuato il cambio di nazionalità da guineense a spagnolo, nel 2019 Ansu Fati viene convocato dalla nazionale Under-21 spagnola ed esordisce all’età di 16 anni e 349 giorni in una partita vinta contro il Montenegro. Nell’agosto del 2020 viene convocato per la prima volta dalla nazionale maggiore e il 3 settembre debutta nel pareggio contro la Germania, stabilendo ben due record: diventa l’800esimo giocatore a debuttare con la nazionale maggiore spagnola e, all’età di 17 anni e 308 giorni, il secondo più giovane di tutti i tempi. Alla sua seconda partita in assoluto segna il primo gol con la maglia della Spagna nella vittoria contro l’Ucraina: è il marcatore più giovane di tutti i tempi a segnare in nazionale maggiore all’età di 17 anni e 311 giorni. Il suo record non dura però molto, perché agli Europei del 2024 viene superato da Lamine Yamal contro la Francia.
Vita privata
Bori Fati, il padre di Ansu, è originario della Guinea-Bissau e ha un passato da calciatore nelle leghe minori dopo essersi trasferito in Portogallo. Stabilitosi nei pressi di Siviglia per trovare opportunità di lavoro, trova inizialmente un’occupazione come autista grazie al sindaco Juan Manuel Sánchez Gordillo. La famiglia si trasferisce poi a Herrera, un centro vicino, dove Ansu vive gran parte della sua infanzia e muove anche i primi passi nel calcio. Nonostante le sue radici africane, Bori si definisce “sivigliano”. Fati e la sua famiglia sono musulmani praticanti.
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