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Le imprese più incredibili degli sport outdoor nel 2024

Alex Yee

Il 2024 è stato un anno ricco di emozionanti imprese nel mondo degli sport outdoor, con atleti che hanno spinto i limiti fisici e mentali, raggiungendo traguardi straordinari. Dalla scalata di vette inaccessibili alle sfide estreme in condizioni climatiche difficili, gli sportivi di quest’anno hanno dimostrato una determinazione senza pari. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Arrampicata
(Foto di Marco Kost/Getty Images)

Le montagne, gli oceani e le foreste sono stati palcoscenici per storie di coraggio, resistenza e passione, che hanno affascinato il pubblico globale. In questo articolo, esploreremo le gesta più incredibili degli sport outdoor nell’anno appena trascorso, raccontando come alcuni atleti abbiano superato barriere che sembravano insormontabili, lasciando un segno indelebile nella storia delle discipline all’aperto.

Surf – Tokyo 2024

Caroline Marks (USA) e Kauli Vaast (FRA), entrambi ventiduenni, hanno scritto una pagina storica nel surf, conquistando la seconda medaglia d’oro olimpica della disciplina in una giornata memorabile a Teahupo’o, la splendida località della Polinesia francese che ospiterà le gare di surf ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Gli incontri, sulla carta, promettevano scintille e hanno dimostrato come l’International Surfing Association (ISA) rappresenti una via solida verso la qualificazione olimpica. Dei quattro uomini giunti in semifinale, tre erano medagliati ISA, qualificati per Parigi 2024 attraverso gli ISA World Surfing Games (WSG), mentre tutte le donne semifinaliste avevano un passato da medagliate ISA, con ben tre di loro vincitrici del titolo mondiale juniores ISA.

La Francia, paese ospitante, ha celebrato un successo storico con due medaglie, tra cui l’oro di Vaast e il bronzo di Johanne Defay. Anche il Brasile ha brillato, con Tatiana Weston-Webb che ha conquistato l’argento e Gabriel Medina il bronzo.

Caroline Marks ha mantenuto la medaglia d’oro per gli Stati Uniti, replicando il trionfo di Carissa Moore a Tokyo 2020, mentre l’australiano Jack Robinson ha migliorato la medaglia di bronzo ottenuta da Owen Wright a Tokyo, conquistando l’argento.

Canoa Slalom – Oro di Jessica Fox

Jessica Fox è stata scelta come portabandiera dell’Australia per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi estive del 2024 a Parigi, Francia. Alla sua quarta partecipazione olimpica, Fox ha conquistato finalmente la sua prima medaglia d’oro nell’evento K-1, dopo aver ottenuto argenti e bronzi nelle edizioni precedenti.

Non solo, ma ha anche difeso con successo il suo titolo nel C-1, diventando la prima canoista, uomo o donna, a detenere entrambi i titoli olimpici K-1 e C-1. Questo straordinario risultato l’ha consacrata come l’atleta più decorata nella storia della canoa slalom alle Olimpiadi. Tuttavia, nel debutto del kayak cross alle Olimpiadi, Fox è stata eliminata durante le manches, ma la sua sorella Noemie Fox ha trionfato, vincendo la medaglia d’oro in quella stessa disciplina.

Mountain Bike – Gara Storica per gli USA

Haley Batten, una mountain biker originaria di Park City, Utah, ha scritto una pagina importante nella storia olimpica degli Stati Uniti, conquistando la medaglia d’argento nella gara femminile di mountain bike. Questo risultato rappresenta il miglior piazzamento mai ottenuto da una mountain biker statunitense alle Olimpiadi.

L’oro è andato alla francese Pauline Ferrand Prevot, mentre il bronzo è stato vinto dalla svedese Jenny Rissveds. Durante la gara, Batten faceva parte di un gruppo di inseguitori, alle spalle dei tre leader che avevano accumulato un ampio margine di vantaggio. Tuttavia, il gruppo è riuscito a raggiungere la terza posizione e ha beneficiato dell’imprevisto cambio di gomma di uno dei leader.

Nel finale, Batten e Rissveds si sono battute intensamente per l’argento, con la statunitense che ha preso il sopravvento negli ultimi minuti, portandosi al secondo posto.

Vuelta a España 2024 – La vittoria di Roglic

Il ciclista sloveno Primož Roglič ha vinto la 79ª edizione della Vuelta a España, la celebre corsa a tappe spagnola. Per il corridore della Red Bull-Bora-Hansgrohe, si è trattato del quarto trionfo personale nella classifica generale della Vuelta, dopo le vittorie del 2019, 2020 e 2021. Con questo successo, ha eguagliato il record di vittorie stabilito dallo spagnolo Roberto Heras nei primi anni 2000. Sul podio finale, Roglič è stato accompagnato da Ben O’Connor (Decathlon-Ag2r), secondo a 2’36” di distacco, ed Enric Mas (Movistar), terzo a 3’13”.

Roglič aveva indossato la maglia rossa dopo la vittoria della quarta tappa, con arrivo a Pico Villuercas, ma l’aveva persa due giorni dopo, a causa della fuga vincente di O’Connor a Yunquera. Tuttavia, nelle tappe successive, il sloveno aveva progressivamente ridotto il margine sull’australiano, fino a sorpassarlo al termine della 19ª tappa. Nella salita dell’Alto de Moncalvillo, Roglič aveva conquistato la sua terza vittoria di tappa, staccando tutti e riprendendosi la maglia rossa, che ha poi mantenuto fino alla fine della competizione.

Olimpiadi di Parigi 2024 – Triathlon: Alex Yee e la battaglia per l’oro

In uno degli epiloghi più emozionanti di sempre, il britannico Alex Yee ha avuto la meglio sull’acerrimo rivale Hayden Wilde, conquistando l’oro olimpico nel triathlon maschile a Parigi. Yee ha regalato una prestazione straordinaria, superando in maniera drammatica il leader di lunga data e rivale Hayden Wilde, e portandosi a casa la medaglia d’oro. Il ventiseienne, che si era già fatto notare con un argento alle Olimpiadi di Tokyo, dietro Kristian Blummenfelt, ha fatto ancora meglio in questa occasione, offrendo una performance incredibile. Fino all’ultimo chilometro sembrava in lizza per il secondo posto, ma improvvisamente ha trovato energie insperate, mentre le gambe di Wilde hanno ceduto.

Nel finale, Yee ha sorpassato Wilde, tagliando il traguardo con sei secondi di vantaggio su di lui, mentre Leo Bergere ha avuto la meglio in una lotta tutta francese con Pierre Le Corre per il bronzo. Con questa vittoria, Yee si è ispirato al leggendario Alistair Brownlee, che aveva conquistato l’oro a Londra 2012 e lo aveva difeso a Rio.

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