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NFL, top e flop della Week 8

Con la vittoria dei Kansas City Chiefs sui Washington Commanders, un’altra week della NFL è andata in archivio. Anche in questa settimana non sono mancati grandi match, performance individuali da antologia e interessanti inversioni di tendenza su cui riflettere. Ecco tutto il meglio della Week 8, tra top e flop.

Green Bay fa sul serio

Lo scontro tra Green Bay Packers e Pittsburgh Steelers non rappresentava solo il confronto tra due squadre molto in forma, ma conteneva anche l’interessante storyline che vedeva uno dei migliori quarterback di sempre – Aaron Rodgers – affrontare il suo vecchio team, nel quale ha militato per ben 17 stagioni. Il match sembrava favorire gli Steelers, ma anche grazie alla sontuosa performance di Jordan Love (29/37, 360 yards passate e 3 touchdown) e di Micah Parsons i Packers sono riusciti a rimontare e a chiudere un match molto difficile che li certifica come realtà da tenere d’occhio in ottica Super Bowl e gli consegna il temporaneo primo posto in NFC.

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L’AFC torna indietro nel tempo

Se guardate la classifica della AFC, noterete che le prime posizioni non sono occupate dagli assoluti favoriti di inizio stagione: non ci sono i Kansas City Chiefs di Patrick Mahomes né i Buffalo Bills di Josh Allen, tantomeno di Baltimore Ravens di Lamar Jackson. Invece, troverete gli Indianapolis Colts, i New England Patriots e i Denver Broncos, che vinsero le rispettive divisioni nel 2014.

Gli Indianapolis Colts asfaltano i remissivi Tennessee Titans per portarsi sul record di 7-1, continuando a proporre l’attacco più travolgente della NFL. Tra i protagonisti del match c’è il solito Jonathan Taylor, il running back dei Colts che sta conducendo una stagione formato MVP: i 14 touchdown siglati sino ad ora sono più di quelli messi a segno da tutta la squadra dei Titans (9), e contestualmente è il primo giocatore in 12 anni a raccogliere 500 scrimmage yards e 10 touchdown in 4 partite.

I New England Patriots conquistano la loro quinta vittoria consecutiva grazie al 32-13 rifilato ai Cleveland Browns e si portano sul 6-2: è la miglior partenza dai tempi di Tom Brady. A proposito di quarterback, Drake Maye continua la sua eccellente stagione, omaggiata dai canti “MVP” nello stadio casalingo.

I Denver Broncos firmano la loro prestazione più convincente sino a questo momento vincendo per 44-24 sui Dallas Cowboys. La difesa dei Broncos, in particolare, ha tenuto Dak Prescott a 0 touchdown, un risultato straordinario dato il grande periodo di forma del QB di Dallas: il reparto, inoltre, guida la NFL in sack effettuati. Anche l’attacco guidato da Bo Nix è in crescita e ha registrato 77 punti negli ultimi cinque quarti (un campione che prende in considerazione questa partita e l’ultimo quarto del match contro i New York Giants).

I Jets hanno vinto

Il fatto che i New York Jets siano usciti vincitori da una partita è senz’altro la notizia della settimana: sino a questo momento, infatti, erano gli unici in tutta l’NFL a non aver ancora ottenuto un successo. Anche il match contro i Bengals sembrava destinato a concludersi con l’ennesima sconfitta, soprattutto nel momento in cui il risultato vedeva Cincinnati in vantaggio per 31-16. In qualche modo, invece, i Jets hanno rimontato e vinto: Justin Fields, che nella scorsa partita era stato panchinato in un clima di generale esasperazione, ha lanciato per 244 yards, con 1 touchdown e 0 intercetti. A fine partita, l’atmosfera era tra il commosso e il surreale. Chissà che non ci sia un’insperata inversione di tendenza.

La luce si riaccende a Baltimora

Anche i Baltimore Ravens hanno vinto, interrompendo un digiuno di quattro giornate consecutive senza successo. Tyler Huntley, il terzo quarterback della squadra, ha guidato con sicurezza il reparto offensivo nel segnare i 30 punti più che sufficienti a battere i Chicago Bears, che si sono invece fermati a 16. I Ravens sono finalmente sembrati compatti e brillanti, anche se ben lontani da ciò che ci si aspetta da un team di questo calibro: a proposito, dalla prossima settimana tornerà in cabina di regia Lamar Jackson. Se ci sarà una rimonta per i Baltimore Ravens, questo è il momento in cui deve cominciare.

Il crollo degli Atlanta Falcons

Dopo la vittoria in Week 6 contro i Buffalo Bills, sembrava che la stagione degli Atlanta Falcons potesse prendere la migliore delle direzioni: il grande momento di esaltazione è stato rapidamente ridimensionato dalla successiva sconfitta con i 49ers e, soprattutto, con i Dolphins. Miami è una delle squadre peggiori della Lega, eppure è sembrata essere inarrestabile contro Atlanta, che non ha saputo fermare in alcun modo un quarterback tanto talentuoso quanto discontinuo come Tua Tagovailoa, che ha siglato ben 4 touchdown ed è sembrato il giocatore che prometteva di essere nel 2023. Sembra profilarsi una crisi per i Falcons, privi del loro QB titolare e incastrati con un backup (Kirk Cousins) pagato a peso d’oro ma ampiamente fuori giri.

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