
La luce del deserto sta per accogliere un ritorno attesissimo: Jorge Martin si rimette in sella. Il campione in carica della MotoGP, fermato da un doppio infortunio che lo ha fermato proprio sul più bello, rientra in pista sulla RS-GP25 con la benedizione dei medici del Motomondiale. Ora il campione del mondo può iniziare la sfida all’armata Ducati.
Jorge #Martin pronto a tornare in pista nel #QatarGP: i medici hanno dato “il via libera” allo spagnolo. #MotoGP
— Paddock News 24 (@PaddockNews24) April 8, 2025
– di Sara Bonaduce https://t.co/V58HfdMt5w
L’Aprilia Racing si presenta così al completo sulla griglia del Lusail International Circuit, pronta a battagliare nella quarta tappa della stagione, con la voglia feroce di spezzare l’egemonia rossa di Marc Marquez, Bagnaia e Ducati. In Qatar, là dove le curve si piegano tra sabbia e neon, Martin non cerca subito la gloria: cerca risposte.
“Non so come sarà la mia condizione fisica“, ha dichiarato Martin, con comprensibile prudenza. “Sicuramente non sono al cento per cento. Proveremo a fare del nostro meglio e a crescere piano piano. Fisicamente non sono nemmeno sicuro di riuscire a finire una gara, ma se ci riusciremo, sarà una vittoria perché vorrà dire che sto iniziando a riprendermi”.

La sua assenza si è fatta sentire in Thailandia, in Argentina e ad Austin, dove era presente solo come osservatore. Oggi è di nuovo protagonista. Operato lo scorso 25 febbraio per una frattura al radio e allo scafoide sinistri, e una frattura al calcagno, ha vissuto settimane di riabilitazione. Ora può cominciare a ricostruirsi, un giro alla volta. Un controllo medico dopo la prima sessione di libere chiarirà se il ritorno sarà pieno o solo un assaggio. Ma intanto, è qui. E tanto basta.
Al suo fianco, Marco Bezzecchi si prepara a confermare i suoi progressi. Dopo un inizio di stagione segnato da un weekend positivo al COTA, il pilota italiano vuole alzare l’asticella. La RS-GP25 gli è sempre più congeniale, e la notte del Qatar è da sempre uno scenario che lo ispira. “Pista bellissima”, ha detto. Ma dietro le parole c’è una fame che si avverte da lontano.

Lusail è un circuito di 5400 metri, dieci curve a destra, sei a sinistra, e un rettilineo che sembra un invito al coraggio. Qui, nel 2008, la MotoGP ha acceso per la prima volta i riflettori. Da allora, correre di notte è diventato un rito, un teatro d’ombre e velocità che racconta storie diverse dal giorno.
Storie come quella di Jorge Martin, il gladiatore col polso ricucito, che ora prova a riscrivere il copione di questa stagione per lui mai iniziata. O come quella di Marco, il ragazzo che vuole diventare grande senza chiedere il permesso a nessuno. E allora che si alzi il sipario sulla notte araba. Aprilia c’è, al completo. E il Mondiale, forse, non sarà più solo un dominio della Ducati.
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