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MotoGP, finalmente Jorge Martin! “A cosa punto nel GP del Qatar”

La luce del deserto sta per accogliere un ritorno attesissimo: Jorge Martin si rimette in sella. Il campione in carica della MotoGP, fermato da un doppio infortunio che lo ha fermato proprio sul più bello, rientra in pista sulla RS-GP25 con la benedizione dei medici del Motomondiale. Ora il campione del mondo può iniziare la sfida all’armata Ducati.

L’Aprilia Racing si presenta così al completo sulla griglia del Lusail International Circuit, pronta a battagliare nella quarta tappa della stagione, con la voglia feroce di spezzare l’egemonia rossa di Marc Marquez, Bagnaia e Ducati. In Qatar, là dove le curve si piegano tra sabbia e neon, Martin non cerca subito la gloria: cerca risposte.

“Non so come sarà la mia condizione fisica“, ha dichiarato Martin, con comprensibile prudenza. “Sicuramente non sono al cento per cento. Proveremo a fare del nostro meglio e a crescere piano piano. Fisicamente non sono nemmeno sicuro di riuscire a finire una gara, ma se ci riusciremo, sarà una vittoria perché vorrà dire che sto iniziando a riprendermi”.

La sua assenza si è fatta sentire in Thailandia, in Argentina e ad Austin, dove era presente solo come osservatore. Oggi è di nuovo protagonista. Operato lo scorso 25 febbraio per una frattura al radio e allo scafoide sinistri, e una frattura al calcagno, ha vissuto settimane di riabilitazione. Ora può cominciare a ricostruirsi, un giro alla volta. Un controllo medico dopo la prima sessione di libere chiarirà se il ritorno sarà pieno o solo un assaggio. Ma intanto, è qui. E tanto basta.

Al suo fianco, Marco Bezzecchi si prepara a confermare i suoi progressi. Dopo un inizio di stagione segnato da un weekend positivo al COTA, il pilota italiano vuole alzare l’asticella. La RS-GP25 gli è sempre più congeniale, e la notte del Qatar è da sempre uno scenario che lo ispira. “Pista bellissima”, ha detto. Ma dietro le parole c’è una fame che si avverte da lontano.

Lusail è un circuito di 5400 metri, dieci curve a destra, sei a sinistra, e un rettilineo che sembra un invito al coraggio. Qui, nel 2008, la MotoGP ha acceso per la prima volta i riflettori. Da allora, correre di notte è diventato un rito, un teatro d’ombre e velocità che racconta storie diverse dal giorno.

Storie come quella di Jorge Martin, il gladiatore col polso ricucito, che ora prova a riscrivere il copione di questa stagione per lui mai iniziata. O come quella di Marco, il ragazzo che vuole diventare grande senza chiedere il permesso a nessuno. E allora che si alzi il sipario sulla notte araba. Aprilia c’è, al completo. E il Mondiale, forse, non sarà più solo un dominio della Ducati.

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