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Juventus e Spalletti, durissimo l’opinionista: “Un contratto non degno”

Juventus, otto mesi per un allenatore che ha vinto molto, ha guidato la Nazionale e che, piaccia o no, resta tra i tecnici più apprezzati del calcio italiano. Luciano Spalletti si siede oggi sulla panchina bianconera, ma lo fa con un contratto “a obiettivo” fino a giugno, un accordo che lascia perplessi molti addetti ai lavori.

Non è un dettaglio da poco: per un club che è sempre stato indicato a esempio per la capacità di pianificazione, affidare il rilancio a un allenatore del suo calibro con una formula così precaria suona come una contraddizione, quasi un azzardo.

A sottolinearlo con forza è stato Sandro Sabatini, intervenuto a Pressing dopo l’annuncio ufficiale: “Mi sembra che si stia sottovalutando, e lo dico sperando di sbagliarmi, il trauma della Nazionale. Se lo sta togliendo di dosso solo ora, spero se lo sia tolto. Vuole andare a tutti i costi alla Juventus con un contratto che non fa tanto onore alla sua storia: a 67 anni Spalletti accetta otto mesi di contratto?“.

Un’osservazione diretta, che tocca il punto dolente: Spalletti arriva da un’esperienza azzurra finita male e da un periodo personale complesso, e si ritrova ora a gestire una squadra da rimettere in carreggiata, con una tifoseria spaccata tra chi vede in lui un “nemico” per i trascorsi al Napoli e chi sogna il colpo di genio dell’uomo giusto al momento giusto.

Juventus, il contratto della discordia

Certo, il carisma e la competenza del tecnico di Certaldo non si discutono. Ma la formula contrattuale lascia perplessi molti juventini, che si chiedono se davvero si possa costruire qualcosa in pochi mesi, per di più con una rosa in crisi di fiducia.

Per ora Spalletti avrà dalla sua l’effetto novità e la voglia di riscatto, ma in casa Juve la parola “pazienza” non è mai stata di moda. E otto mesi, nel mondo bianconero, passano in un lampo.

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