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Paolo Bertolucci: bio di un campione italiano

Bertolucci colpisce la pallina

Paolo Bertolucci ha segnato la storia del tennis italiano tra gli anni Settanta e Ottanta, vincendo anche una Coppa Davis. Sinner viene considerato da molti come l’erede, riconquistando il trofeo nel 2023. Ecco la biografica e le curiosità sulla carriera di Bertolucci.

Le origini di Paolo Bertolucci

Coppa Davis 1977 - Bertolucci
Italian Davis Cup Tennis Team (L to R) Paolo Bertolucci, Antonio Zugarelli, and Corrado Barazzutti. November 9, 1977. (Photo by Antony Matheus Linsen/Fairfax Media via Getty Images).

Paolo Bertolucci, nato il 3 agosto 1951 a Forte dei Marmi, è una delle figure più rispettate e conosciute nel panorama del tennis italiano. Conosciuto affettuosamente come “Pablito“, Bertolucci ha lasciato un segno indelebile sia come giocatore che come commentatore e allenatore. La sua carriera è stata caratterizzata da successi significativi, sia nei tornei individuali che in coppia, e da un contributo continuo alla promozione del tennis. Bertolucci iniziò a giocare a tennis in giovane età, mostrando subito un grande talento. La sua passione per il tennis venne influenzata dal contesto familiare, dato che il padre era un appassionato di questo sport. Questo ambiente favorevole ha permesso a Paolo di sviluppare le sue abilità e di competere nei tornei locali, dove attirò l’attenzione dei coach nazionali. Nel 1966 a quattordici anni già conquistò i Campionati Italiani Under 16. Poi, tre anni più tardi riuscì a ripetersi tra gli Under 18. Nel 1968, all’età di 17 anni, fece il suo debutto nel circuito professionistico. Il suo stile di gioco, caratterizzato da un rovescio a una mano potente e un servizio efficace, lo rese subito un avversario temibile. La sua grinta e determinazione in campo contribuirono a farlo emergere rapidamente tra i migliori tennisti italiani dell’epoca.

Carriera e titoli vinti

Negli anni ’70, Bertolucci divenne una figura di spicco nel circuito internazionale. Raggiunse il suo miglior ranking ATP al numero 12 del mondo nel 1973. Soprannominato “braccio d’oro” per il suo talento tennistico e il suo tocco raffinato, ha avuto un momento significativo nella propria carriera al Roland Garros del 1973. In quell’edizione del torneo, Bertolucci raggiunse i quarti di finale, segnando una delle sue migliori prestazioni in un torneo del Grande Slam, pareggiando nell’era Open il precedente risultato di Adriano Panatta. Memorabile la vittoria agli ottavi contro Arthur Ashe, numero 4 del ranking.

Bertolucci ritrova i compagni della Coppa Davis
ROME, ITALY – APRIL 28: Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci, Domenico Procacci, Tonino Zugarelli and Adriano Panatta attend the “Una Squadra” photocall on April 28, 2022 in Rome, Italy. (Photo by Franco Origlia/Getty Images)

Il momento più alto della carriera di Bertolucci in Coppa Davis arrivò nel 1976. Quell’anno, l’Italia, guidata dal capitano non giocatore Nicola Pietrangeli, riuscì a conquistare la Coppa Davis per la prima volta nella sua storia. La squadra italiana era composta da quattro giocatori chiave: Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Tonino Zugarelli e Paolo Bertolucci. Questa formazione è spesso ricordata come i “Quattro Moschettieri” del tennis italiano.

Il cammino verso il titolo non fu facile. Dopo aver superato l’URSS in semifinale, l’Italia affrontò il Cile in finale a Santiago. La situazione politica in Cile, allora sotto il regime di Pinochet, rese la trasferta controversa, ma la squadra decise di partecipare comunque. Bertolucci giocò un ruolo cruciale, specialmente nella partita del doppio, dove la sua intesa con Panatta si rivelò cruciale. Nella finale, l’Italia sconfisse il Cile con un punteggio di 4-1, garantendosi la vittoria e scrivendo una pagina storica nel tennis italiano. Bertolucci e Panatta vinsero il match di doppio contro Patricio Cornejo e Jaime Fillol, consolidando il vantaggio dell’Italia. Questa vittoria non solo portò gloria alla squadra, ma consolidò anche il posto di Bertolucci tra i migliori tennisti italiani di sempre.

Complessivamente Bertolucci ha vinto 3 ATP Firenze, 1 ATP Barcellona, 1 ATP German Open e 1 a Berlin Open, tutti concentrati tra il 1975 e il 1977. Nel doppio vanno annoverati 4 ATP Firenze, oltra a numerosi tornei internzionali tra cui ATP Buenos Aires nel 1975 e il il Paris Open nel 1980. In Nazionale il successo più rilevante è chiaramente la Coppa Davis nel 1976, a cui vanno aggiunti i quattro argenti nella stessa competizione dal 1977 al 1998 (quest’ultimo da capitano non giocatore).

La vita privata di Bertolucci

L’amicizia con Adriano Panatta ha segnato parte della carriera di Paolo Bertolucci. Tra i due, a parte qualche contrasto, si è consolidata una lunga amicizia che ha dato grandi risultati anche sul piano sportivo. Sono noti gli scherzi dei due tennisti italiani ai danni di Bjorg, all’epoca numero uno a livello mondiale. Si è guadagnato il soprannome Pasta Kid per via di una condotta alimentare non proprio esemplare: il nomignolo è opera del giornalista americano Bud Collins. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

Cosa fa oggi Bertolucci?

Anche dopo il ritiro, come già detto, ha partecipato alla Coppa Davis da capitano non giocatore, raggiungendo l’argento dopo la finale persa. Tra i diversi incarichi negli ultimi anni ci sono quello da commentatore televisivo e da scrittore: da segnalare l’autobiografia “Pasta Kid”. In parallelo alla carriera di commentatore, Bertolucci si dedicò anche all’allenamento e alla promozione del tennis. Collaborò con la Federazione Italiana Tennis e con diversi circoli tennistici, contribuendo alla crescita e allo sviluppo dei giovani talenti. La sua esperienza e il suo carisma furono fondamentali nel motivare le nuove generazioni di tennisti.

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