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Omicidio di Giulia Tramontano, le dichiarazioni di Impagnatiello al processo

È iniziato oggi, giovedì 18 gennaio 2024, il processo ad Alessandro Impagnatiello, il 30enne ex barman, accusato dell’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi e ammazzata a Senago, nel Milanese, con 37 coltellate. L’imputato si è presentato in aula con la testa china, accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria. Si tratta della prima udienza davanti ai giudici della Corte d’Assise di Milano. Per la prima volta dal 27 maggio scorso, quando Alessandro Impagnatiello ha ucciso Giulia e il figlio, l’assassino ha parlato davanti a tutti i presenti. (Continua dopo le foto)

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Omicidio di Giulia Tramontano, le accuse ad Alessandro Impagnatiello

Impagnatiello è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dai futili motivi e dal legame sentimentale con la vittima, procurato aborto e occultamento di cadavere della ragazza. Il ragazzo ha accoltellato la fidanzata dopo che lei aveva scoperto che Alessandro aveva una relazione parallela, poi ha nascosto il cadavere. Mesi prima dell’omicidio però, Impagnatiello somministrava a Giulia e al bambino che portava in grembo, del veleno per topi. La difesa, per salvare l’imputato dall’ergastolo, può solamente contare su una perizia psichiatrica in grado di dimostrare qualche suo parziale vizio di mente. Tra i testimoni dell’accusa, ci sono anche i carabinieri della Sezione Omicidi del Nucleo investigativo che hanno condotto le indagini. Com’è andata la prima udienza? (Continua dopo le foto)

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Chi c’era al processo

Presenti in aula i familiari di Giulia: la sorella Chiara, il fratello, la madre Loredana e il padre Franco. Chiara e il padre però si sono allontanati dall’aula non appena Impagnatiello ha preso parola: non volevano ascoltare neanche una parola dall’assassino di Giulia. “È veramente pentito, non si sa spiegare quello che è accaduto ma voleva esprimere le sue scuse alla famiglia. E questa era la prima occasione per farlo”, sostiene la difesa del giovane, composta dalle avvocatesse Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia. “Le dichiarazioni di Impagnatiello giungono in un momento processuale incipiente. Non può essere soggetto a domande e quindi ha il pieno diritto e la libertà di poter proferire quello che ritiene più opportuno nella tutela di quella che è sua posizione giuridica”, ha detto l’avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti. (Continua dopo le foto)

Alessandro Impagnatiello, cos’ha detto su Giulia Tramontano durante il processo

Prima di prendere la parola, Impagnatiello era in lacrime. Poi ha parlato: è la prima volta che lo fa dopo la morte di Giulia. “Ho chiesto la parola unicamente perché ci sono tante persone a cui devo delle scuse. Devo delle scuse principalmente a Giulia e alla sua famiglia. Non ci saranno mai parole corrette da dire. Mi giungerà per sempre inspiegabile la mia disumanità. Ero sconvolto, perso. Quel giorno ho distrutto la vita di Giulia e del bambino. Quel giorno anche io me ne sono andato perché anche se sono qui a parlare, non vivo più. Non chiedo che queste scuse vengano accettate, perché sto sentendo ogni giorno che cosa significa perdere un figlio – ha ammesso -. So solo che possono essere ascoltate e se questa è l’occasione per farlo porgo le scuse a loro e qui mi metto completamente a nudo. Le mie più eterne scuse. L’unica cosa che faccio alla sera è sperare di non svegliarmi più al mattino”, ha concluso l’imputato.