
Il mercato della Juventus entra nel vivo con un mix di aspettative e incertezze. Tra nomi nuovi, possibili cessioni eccellenti e un allenatore chiamato a ottenere subito risultati, la tensione resta alta. A leggere il momento in casa bianconera ci ha pensato Angelo Di Livio, ex bandiera juventina, in un’intervista rilasciata a Tuttosport.
Di Livio parla così di #Vlahovic 😳
— JuventusNews24.com (@junews24com) July 4, 2025
Ecco cosa ha detto sul suo futuro alla #Juve 👀https://t.co/oGpkHTJgsX
Le sue parole sono un misto di esperienza, sincerità e qualche stoccata mirata. Dalla figura di Tudor, che conosce bene, al futuro di Vlahovic, passando per le operazioni di mercato già avviate. “La Juventus non ti aspetta. Non l’ha mai fatto e non inizierà certo con Tudor”.
Con questa frase Di Livio fotografa la pressione che grava sull’allenatore croato, oggi alla guida tecnica dei bianconeri. Un uomo che ha imparato a conoscere sin da giovane, quando erano compagni di squadra e Igor arrivava timido e silenzioso nello spogliatoio pieno di campioni: “L’umiltà è stata la sua prima qualità”.
Come tecnico, secondo Di Livio, Tudor ha capito lo spirito Juve: “Conta il risultato, non il gioco spettacolare”. L’ingresso in Champions League è stato un primo passo fondamentale, ma ora si riparte da zero. E il messaggio è chiaro: se non arrivano i risultati, non ci saranno sconti.
Dal punto di vista tattico, Di Livio promuove il pragmatismo di Tudor: “Si è adattato al materiale a disposizione”, spiega. Ma sottolinea anche che alcuni giocatori chiave, come Koopmeiners, non hanno ancora convinto: “Non è stato all’altezza. Deve dimostrare quanto vale davvero”.
Sul fronte mercato, invece, si dice entusiasta della conferma di Conceiçao: “Vivace, veloce, salta l’uomo. Giocatori così fanno la differenza”. Più cauto su Sancho, che però vede come un possibile sostituto ideale di Nico Gonzalez. A sorpresa, salva Alberto Costa: “A me piace. Ha qualità, può crescere. Ma dipende tutto da cosa prendi al suo posto”.
Juventus, il futuro di Vlahovic
Il passaggio più delicato dell’intervista riguarda Dusan Vlahovic, centravanti bianconero sempre al centro delle voci di mercato. “Lo vedo cupo, infelice. Non so cosa l’abbia portato a questo punto”. Nessun consiglio diretto, ma un invito chiaro alla reazione personale: “I grandi giocatori si tirano fuori da soli. Gli altri possono aiutarti, ma non bastano”.
E sull’ipotesi di cessione, Di Livio non esclude nulla, ma non la vede come unica via: “Perché solo altrove dovrebbe rifiorire? Deve ritrovare se stesso e soprattutto una cosa: la cattiveria”.
L’intervista dell’ex centrocampista restituisce uno spaccato lucido e realistico della situazione in casa Juve. Tudor è sotto osservazione, alcuni acquisti devono ancora dimostrare il loro valore e il futuro di Vlahovic è un rebus emotivo prima ancora che tecnico. Ma su una cosa Di Livio non ha dubbi: alla Juventus non si vive di promesse, servono fatti. E in fretta.
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