x

x

Vai al contenuto

Gian Marco Saolini si finge compagno di Giorgia Meloni e finisce a processo

In queste ultime ore al centro del gossip ci sono Giorgia Meloni e il suo ex compagno Andrea Giambruno. La Premier, dopo aver visto i fuorionda sul padre di sua figlia Ginevra diffusi da Striscia la Notizia su Canale 5, ha decioso di ufficializzare la fine della sua relazione con il noto giornalista delle reti Mediaset. Questa cosa ha letteralmente scatenato il panico sui social e tutti hanno detto la loro su questa intrigata faccenda. Nel giorno dell’addio a Giambruno, un noto personaggio del web, Gian Marco Saolini, invece, ha ricevuto l’avviso di conclusioni indagini legate ad una denuncia da parte della Meloni. Vediamo nel dettaglio che cos’è successo. (Continua a leggere dopo la foto)

Leggi anche: Giorgia Meloni e Andrea Giambruno si sono lasciati, interviene Luca Bizzarri

Leggi anche: Giorgia Meloni va in vacanza, ma spiazza tutti: mossa inattesa

Leggi anche: Andrea Giambruno finisce malissimo per lui: “Già fuori da Mediaset”

Leggi anche: “GF Vip 8”, Alfonso Signorini asfalta Giambruno in diretta

Gian Marco Saolini si finge compagno di Giorgia Meloni e finisce a processo

Gian Marco Saolini da più di dieci anni realizza video di satira, nei quali ribalta la realtà delle notizie di attualità. Centinaia di contenuti che hanno fatto discutere, arrabbiare e che hanno spesso diviso l’opinione pubblica. Mai si sarebbe aspettato che un giorno, per un meme, sarebbe stato denunciato dall’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Era il 15 aprile del 2020 in piena pandemia. Secondo i complottisti più accaniti, il coronavirus poteva essere attivato tramite le antenne 5G. Salini così decise di pubblicareuna sua foto con Giorgia Meloni con su scritto: “Lui è Gian Marco Saolini, proprietario della 5GMS Spa, attuale fidanzato di Giorgia Meloni. Con il suo appoggio politico sta installando antenne per il 5G in tutta Italia senza controlli”. Un post inverosimile che però, a quanto pare, non è stato digerito dall’attuale primo ministro. Come riportato da Roma Today, per Saolini è arrivata la querela: “Vengo convocato il 14 febbraio 2023 presso la polizia di Cinecittà per ritirare un atto, era San Valentino e vengo quindi informato che ero indagato per aver commesso il reato di diffamazione aggravata il 15 aprile del 2020”.

Poi Gian Marco Saolini ha aggiunto: “Il 24 marzo 2023 ricevo una pec dalla questura di Roma e vengo convocato il 28 marzo alle 15 presso il commissariato di polizia di Roma Prati. Mi presento con l’avvocato e vengo interrogato per circa un’ora. Ho spiegato che sono 10 anni che facevo satira in quel modo, ovvero fingendomi persone terze o creando direttamente un personaggio, giocando sui fatti di attualità. Devo dire che con quel meme ho diffamato talmente tanto Giorgia Meloni che poi è diventata presidente del Consiglio. Vorrei capire come io abbia leso la sua immagine visti risultati che ha avuto”. (Continua a leggere dopo la foto)

La svolta nel caso

Il 20 ottobre, lo stesso giorno in cui Giorgia Meloni ha annunciato di aver rotto con il compagno Andrea Giambruno, a Gian Marco Saolini arriva una pec con l’avviso di conclusione indagini:“La mia posizione non è stata archiviata. Ora, con il mio avvocato, ho 20 giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti ed altro. Ad oggi, tra l’altro, non è stata richiesta nessuna somma di denaro. Mi sento come in una puntata di Black Mirror. Sono stato denunciato dal presidente del Consiglio per diffamazione, per un meme che, obiettivamente, non ha avuto conseguenze sulla Meloni, visto che ha stravinto le elezioni. Credo che se fosse stato coinvolto qualcun altro, un attore o un giornalista, magari oggi sarebbe già tutto archiviato”.

L’avviso di conclusione indagini permetterebbe all’indagato, tra le altre cose, di depositare una memoria difensiva per mezzo della quale articolare le proprie difese e, se del caso, ottenere una richiesta di archiviazione. “Non presenteremo alcuna memoria” ha spiegato, a RomaToday, l’avvocato di Saolini, Valerio Balsamo. Poi Balsamo ha aggiunto: “Il mio cliente ha già ampiamente spiegato in sede di interrogatorio, durante il quale ha deciso di rispondere a tutte le domande che gli sono state rivolte, la propria attività di performer satirico del web, noto per i suoi video divertenti e provocatori. Evidentemente in procura non hanno condiviso la nostra chiave di lettura. Dopo tanti anni dai fatti pensavamo che la vicenda si fosse conclusa in un nulla di fatto. […] Ora aspettiamo il decreto di citazione a giudizio e poi andremo a processo dove dovranno essere presenti sia Gian Marco che Giorgia Meloni. Magari, in quella circostanza, si conosceranno e si potrà risolvere lì la vicenda con una stretta di mano. Al momento non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di risarcimento. Sono convinto, ripeto, che la Meloni semplicemente non conosceva Saolini e quello che fa sul web. Sono fiducioso che tutto possa concludersi nel migliore dei modi”.