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Atalanta, esonerato Juric: inizia l’era di Palladino

Atalanta, era nell’aria: la stagione bergamasca di Ivan Juric si chiude nel modo peggiore. Dopo mesi di risultati deludenti in campionato culminati nella disfatta in casa contro il Sassuolo, la dirigenza della Dea, complice una classifica che piange e una posizione lontanissima dal quarto posto che era l’obiettivo iniziale della stagione, ha deciso di voltare pagina.

Il tecnico croato paga una gestione confusa, e un inizio di campionato in cui la squadra non ha mai trovato continuità. Il successo in Champions League contro il Marsiglia non è bastato a evitare l’esonero: la sua avventura a Bergamo finisce qui, con l’amarezza di un fallimento che conclude a un anno da dimenticare. (continua dopo la foto)

Sulla panchina nerazzurra arriva ora Raffaele Palladino, che ha già firmato il contratto con il club. L’ex allenatore della Fiorentina raccoglie un’eredità pesante (quella di Gasperini), ma avrà la possibilità di ripartire da una rosa che è abituata a battersi per posizioni importanti.

Il comunicato ufficiale della società è atteso entro oggi, ma l’accordo è già stato raggiunto. Palladino, che nei mesi scorsi aveva deciso di lasciare a sorpresa Firenze, guiderà la Dea cercando di dare una scossa immediata al gruppo. Del suo staff faranno parte anche Stefano Citterio come vice e Federico Peluso, ex difensore atalantino.

Nel comunicato pubblicato sul sito del club si legge: “Atalanta BC comunica che Ivan Jurić è stato sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra assieme ai suoi più stretti collaboratori, vale a dire Matteo Paro, Miguel Veloso, Paolo Barbero, Stjepan Ostojić e Michele Orecchio. Atalanta BC ringrazia Ivan Jurić e il suo staff per l’impegno profuso, augurando loro il meglio per il futuro“. (continua dopo la foto)

I numeri spiegano tutto: 15 partite con 4 vittorie, 8 pareggi e 3 sconfitte. Un bilancio insufficiente per una squadra costruita per restare in alto. Per Juric si tratta del terzo fallimento in un anno: Roma, Southampton e ora Atalanta. Tre panchine abbandonate in dodici mesi, a testimonianza di un allenatore che sembra essersi perso.

Ora tocca a Palladino, chiamato a riaccendere una squadra spenta e a restituire entusiasmo a un ambiente che, dopo anni di crescita, non si rassegna all’anonimato. La rosa è importante, e per il nuovo mister la sfida è intrigante.

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