La sosta arriva nel momento giusto per Luciano Spalletti, che alla Continassa sta valutando una svolta tattica da studiare a fondo durante la sosta per le Nazionali. Dopo le prime settimane alla guida della Juventus, l’ex commissario tecnico azzurro si è fatto un’idea: la squadra è troppo sbilanciata dietro, prevedibile nella costruzione e incapace di sfruttare appieno il talento offensivo a disposizione.
#Yildiz si è inceppato ⛔️ A cosa sta pensando Spalletti per ritrovare il numero 🔟https://t.co/Y3hh9yVDAU
— JuventusNews24.com (@junews24com) November 10, 2025
L’idea di passare alla difesa a quattro sta diventando sempre più concreta. Le tre partite con Cremonese, Sporting Lisbona e Torino hanno convinto Spalletti che il 3-5-2, ereditato dalla precedente gestione, non sia adatto per esaltare le qualità degli uomini di maggiore talento. Zhegrova, in grande crescita, e Conceiçao fanno propendere l’ex Ct della Nazionale verso un un sistema più aperto. (continua dopo la foto)

Anche Openda, stimato da Spalletti dai tempi della Nations League, ha bisogno di più libertà per essere pericoloso sotto porta. Per dare respiro agli attaccanti e garantire rotazioni efficaci, il tecnico toscano è pronto a sacrificare un difensore e ridisegnare la squadra.
Restano, però, due interrogativi. Il primo riguarda i tempi: fino a metà della prossima settimana Spalletti non potrà contare sull’intero gruppo, impegnato con le nazionali. Il calendario non aiuta, con la trasferta di Firenze il 22 novembre e la gara di Champions League in Norvegia contro il Bødo Glimt appena due giorni dopo.
Il secondo nodo è Koopmeiners: in difesa sta offrendo garanzie, ma la sua tecnica lo rende prezioso anche in mezzo al campo. Spalletti dovrà decidere se rendere definitivo il suo spostamento in campo, oppure se provare a recuperarlo nel ruolo di centrocampista per fornire quel “fosforo” di cui la mediana bianconera avrebbe tanto bisogno. (continua dopo la foto)

Juventus, il rebus tattico di Spalletti
Nel possibile 4-3-3, Spalletti pensa a Koopmeiners come interno sinistro o play al fianco di Locatelli, con McKennie o Thuram come terzo elemento. Una mediana a tre favorirebbe anche l’inserimento dei giovani Adzic e Miretti, che finora hanno trovato poco spazio. In difesa si attende il recupero di Bremer e l’inserimento di Kelly e Cabal come possibili alternative.
La versione più equilibrata della Juve si è vista a Cremona, con un 3-5-2 classico e Kostic e Cambiaso larghi. Ma quell’assetto, pur ordinato, taglia fuori giocatori come Conceiçao e Zhegrova, rendendo evidente il paradosso di una squadra costruita per un tecnico che ora non c’è più. Spalletti vuole cambiare rotta: e la sosta potrebbe essere il momento perfetto per iniziare la trasformazione.
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