x

x

Vai al contenuto

Inter brutta e distratta: rischia grosso, ma vince di misura con il Kairat

L’Inter vince ma non convince. Al Meazza, contro il modesto Kairat Almaty, i nerazzurri conquistano la quarta vittoria su quattro in Champions League, ma al termine di una prestazione insufficiente che li ha portati persino a rischiare di non portare a casa un risultato che sembrava scontato.

Ancora una volta il turnover di Chivu ha fatto emergere i difetti di una squadra che, quando non schiera i titolari, soffre troppo. Il Kairat, giunto a Milano dopo oltre otto ore di volo, si è presentato da vittima sacrificale e invece ha rischiato seriamente di strappare un risultato storico. Solo i gol di Lautaro Martínez e Carlos Augusto hanno evitato una figuraccia.

Il primo tempo è stato un monologo dei nerazzurri, ma piuttosto sterile. E quando sono arrivate le occasioni è mancata la precisione. Lautaro e Dimarco hanno sciupato due buone occasioni, Pio Esposito si è visto respingere un tiro a botta sicura da due passi. (continua dopo la foto)

A un certo punto, mentre l’Inter cominciava a innervosirsi, il Kairat ha addirittura sfiorato un clamoroso vantaggio con il sedicenne Dastan Satpaev, talento già acquistato dal Chelsea, che ha colpito la parte superiore della traversa con un tiro da fuori area deviato leggermente da De Vrij.

Lo scampato pericolo ha risvegliato i nerazzurri, che hanno trovato il vantaggio nel finale con Lautaro, lesto a ribadire in rete una prima conclusione respinta dai difensori. Ma il suo gol non ha cancellato l’impressione di una squadra svagata e nervosa, forse troppo convinta che prima o poi tanto la partita sarebbe girata per il verso giusto.

A inizio ripresa l’Inter sembrava pronta a chiudere i conti, ma si è presto smarrita. Dopo una bella conclusione di Pio Esposito neutralizzata dall’ottimo portiere kazako, la squadra si è smarrita del tutto su un calcio piazzato.

Il Kairat ha battuto un corner sul quale la palla si è impennata in area: con i difensori nerazzurri fermi a guardare come statuine in un presepe, l’israeliano Ofri Arad è saltato in completa solitudine e ha avuto il tempo di prendere la mira e di piazzare la palla nell’angolino alla destra di Sommer.

Il Kairat si è così riportato in parità tra lo stupore generale, con una rete inaccettabile da subire per una squadra come l’Inter. Un gol così si può vedere in allenamento, non in una partita di Champions.

Per fortuna dei nerazzurri, ci ha pensato Carlos Augusto che, su assist di Pio Esposito, ha piazzato un gran fendente di sinistro da fuori area che ha superato il portiere avversario, scacciando i fantasmi di un clamoroso pareggio. A quel punto Chivu ha operato alcuni cambi e, vista la situazione, ha concesso qualche minuto non previsto a Calhanoglu e ad Akanji. (continua dopo la foto)

Fra le poche note liete della serata si registra il rientro di Thuram, accolto con molti applausi dai tifosi, e l’ingresso convincente di Bonny. Nel finale il Kairat ha creato un paio di situazioni sgradevoli sempre con i cross, ma stavolta la difesa è stata attenta. Quando l’arbitro Luis Godinho ha fischiato la fine, San Siro ha tirato un sospiro di sollievo.

Quattro vittorie in quattro partite sono un bottino perfetto per la classifica. Con 12 punti la squadra di Chivu si è praticamente assicurata l’accesso ai playoff per gli ottavi di finale. La speranza è di riuscire a raccogliere anche i punti necessari per la qualificazione diretta nelle prime otto, ma per riuscirci ci vorrà un’altra Inter.

Inter, serve un cambio di passo

Sì, perché la squadra vista a Verona e soprattutto contro il Kairat mostra una pericolosa tendenza a complicarsi la vita contro avversari sulla carta più deboli. E se al Bentegodi i gialloblu avevano giocato una grande partita, i kazaki sono una squadra simpatica e piena di volontà, ma davvero modesta. E non è normale che l’Inter abbia sofferto così tanto per batterli.

Il successo contro il Kairat, in ogni caso, vale il primato nel girone, ma fa sorgere una domanda inevitabile: se basta il coraggio di una squadra kazaka per far tremare San Siro, cosa accadrà quando arriveranno i veri giganti d’Europa? L’Inter è attesa da quattro partite durissime: spetterà a Chivu trovare la soluzione.

Leggi anche: