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Storia e statistiche di Holger Rune: il guerriero nordico della nuova generazione

Holger Rune

Holger Rune è uno dei volti più interessanti e combattivi della nuova ondata di talenti del tennis mondiale. Nato in Danimarca, Rune incarna lo spirito glaciale e la determinazione feroce del guerriero nordico, capace di sfidare senza timore i grandi del circuito. Fin dai suoi primi colpi tra i professionisti, ha lasciato intendere di non voler recitare un ruolo secondario: grinta, fisicità, e una mentalità da vero lottatore lo hanno reso uno dei giocatori più temuti e discussi del tour. Dopo un brillante percorso tra gli junior, il danese ha bruciato le tappe, conquistando titoli ATP e scalando rapidamente il ranking mondiale. Il suo tennis aggressivo, abbinato a una spiccata intelligenza tattica, lo rende capace di adattarsi a ogni superficie e di tener testa anche ai veterani più esperti. Andiamo allora a ripercorrere la sua giovane ma intensa carriera, analizzando le tappe fondamentali del suo percorso e le statistiche che lo posizionano già tra i protagonisti del tennis che verrà. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Origini, esordi e curiosità

Holger Vitus Nodskov Rune è nato il 29 aprile 2003 a Gentofte, in Danimarca, è il secondogenito di Anders e Aneke, e deve alla sorella maggiore Alma la sua prima racchetta: è proprio imitando lei che, all’età di sei anni, smette di giocare a calcio per iniziare a colpire le prime palline da tennis. Il suo percorso è da subito segnato da una precoce maturità: allenato sin dai primi anni da Lars Christensen, Rune mostra talento e determinazione, qualità che lo porteranno a debuttare in Coppa Davis ancor prima di compiere 15 anni, conquistando il punto della bandiera contro l’Egitto. Da lì, la scalata è costante. Nel 2021 entra nel circuito maggiore e vince i primi tornei Challenger, salendo fino alla posizione n.103 del ranking ATP. La svolta arriva con gli US Open dello stesso anno, dove supera le qualificazioni e strappa un set a Novak Djokovic nel primo turno, confermando il suo potenziale anche contro i grandi del circuito.

Premiato come “Esordiente dell’anno ATP 2022” dai suoi colleghi, Rune è un personaggio carismatico dentro e fuori dal campo. Dopo un primo periodo seguito da Patrick Mouratoglou, è stato brevemente allenato da Boris Becker tra ottobre 2023 e gennaio 2024, prima di tornare sotto la guida congiunta di Christensen e Kenneth Carlsen. Holger ama sia la terra battuta che i campi duri, predilige il Roland Garros e considera Parigi la sua città preferita del tour. Grande appassionato di Rafael Nadal da bambino, ha poi scelto Roger Federer come idolo una volta entrato tra i primi due del ranking. Spera in una rivalità storica con Carlos Alcaraz, nato solo sei giorni dopo di lui, dichiarando: “Speriamo che sia come tra Roger e Rafa”.

Il suo colpo preferito è il dritto, ma è anche noto per un tennis dinamico e imprevedibile. Fu partner di allenamento alle Nitto ATP Finals 2019, giocando accanto ai suoi miti Federer e Nadal. Fuori dal campo, Holger è un giovane dal carattere vivace: ama i film di James Bond, il telefilm Prison Break, gli spaghetti alla bolognese e il gelato. Il suo talento segreto? La giocoleria. Tra le materie scolastiche, preferiva lo spagnolo, mentre il suo calciatore preferito è Cristiano Ronaldo. Un mix di ambizione, talento e personalità che lo rendono uno dei protagonisti più promettenti della nuova generazione ATP. Vuole essere il migliore — e non ha paura di dirlo.

(Photo by Nicolas Economou/NurPhoto via Getty Images)

Le prime vittorie

Nel maggio del 2022, Holger Rune si impone con forza nel panorama tennistico internazionale, dando il via a un’ascesa travolgente che lo porterà in pochi mesi tra i primi dieci del mondo. Il suo primo trionfo nel circuito maggiore arriva a Monaco di Baviera, dove conquista il titolo ATP approfittando del ritiro di Botic van de Zandschulp in finale. Tuttavia, il cammino del giovane danese in quel torneo è tutt’altro che fortuito: non perde nemmeno un set e firma la sua prima vittoria contro un top 10 superando con autorità Alexander Zverev, numero 3 del ranking, con un netto 6–3, 6–2.

Questo successo lo proietta alla 40ª posizione mondiale, confermando il suo talento precoce. Ma è solo l’inizio. Al Roland Garros raggiunge i quarti di finale grazie a un’altra impresa: la vittoria contro il numero 4 Stefanos Tsitsipas negli ottavi. È lo stesso avversario che sconfiggerà nuovamente nella finale di Stoccolma, aggiudicandosi il suo secondo trofeo ATP. Il culmine arriva ai Masters 1000 di Parigi, dove Rune compie un percorso da sogno: elimina in successione Stan Wawrinka, Hubert Hurkacz, Andrey Rublev, Carlos Alcaraz (allora numero 1 del mondo) e Felix Auger-Aliassime, arrivando a giocarsi il titolo contro Novak Djokovic. In una finale epica, il danese trionfa in rimonta, centrando il suo primo grande titolo e facendo ufficialmente il suo ingresso nell’élite del tennis mondiale, tra i primi dieci del ranking ATP.

Rune oggi

Il 2023 è stato l’anno dell’ascesa definitiva di Holger Rune nel panorama del tennis mondiale: il giovane danese ha vissuto una stagione da protagonista assoluto, culminata con il suo best ranking alla posizione nº 4 ATP. Sulla terra rossa ha mostrato il meglio di sé, raggiungendo due finali nei prestigiosi Masters 1000 di Monte-Carlo e Roma, superando avversari del calibro di Medvedev, Sinner e persino Djokovic, battuto ai quarti agli Internazionali d’Italia. A Wimbledon ha centrato i quarti di finale, dimostrando una crescita anche sull’erba. Nonostante un finale di stagione meno brillante, l’ingresso alle ATP Finals ha certificato la sua solidità a livello élite.

Tuttavia, il 2024 ha segnato una brusca inversione di rotta. Rune ha faticato sin dai primi tornei: eliminazioni premature agli Australian Open, a Miami e Monte Carlo, cambi di guida tecnica (prima l’addio a Becker e Lüthi, poi il ritorno con Mouratoglou) e continui problemi di forma e continuità lo hanno condotto fuori dalla top 10 dopo oltre 15 mesi di permanenza. Le sconfitte inaspettate contro giocatori molto meno quotati – come Nakashima agli US Open e Uchiyama a Hangzhou – hanno evidenziato un calo sia mentale che fisico.

Nel 2025 Rune ha ritrovato parte del suo smalto: dopo una finale a Indian Wells, vinta nettamente da Jack Draper, è tornato al successo a Barcellona, battendo Ruud e Alcaraz, conquistando così il suo primo titolo ATP 500 e rientrando nella top ten. Un segnale forte, che lascia intendere che la sua parabola non è ancora giunta al culmine.

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