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Six King Slam, ma ha senso? Quanto ha guadagnato Zverev per un secondo di partita

Il Six Kings Slam di Riyad continua a suscitare discussioni sul rapporto tra sport e denaro. Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas, protagonisti del torneo-esibizione, hanno concluso le loro partite in tempi rapidissimi – appena 59 minuti per il tedesco e 75 per il greco – ma il loro conto in banca si è gonfiato e non di poco.

La cifra di 1,5 milioni di dollari di premio di partecipazione per il semplice fatto di scendere in campo solleva più di qualche dubbio sul senso sportivo dell’iniziativa. Zverev, eliminato in due rapidi set da Taylor Fritz con il punteggio di 6-3 6-4, ha guadagnato circa 424 dollari al secondo e 25.424 dollari al minuto di gioco.

Numeri incredibili se rapportati ai soli 59 minuti effettivi in campo, durante i quali il match è stato sempre in controllo dell’americano. Allo stesso modo, Tsitsipas, sconfitto senza appello da Jannik Sinner per 6-2 6-3, ha intascato un premio equivalente a circa 17.200 euro al minuto di gioco. Soldi che per molti rappresenterebbero il sogno di una vita di lavoro, ottenuti in meno di un’ora e mezza di prestazioni agonistiche. (continua dopo la foto)

Questi numeri fanno riflettere: a fronte di certi guadagni, il pubblico assiste a match con scarso equilibrio competitivo, spesso senza tensione o vera suspense. Il torneo saudita, con i suoi premi milionari, sembra più uno spettacolo televisivo o una passerella di campioni, piuttosto che una competizione sportiva. La vittoria o la sconfitta hanno un valore relativo, mentre il guadagno è garantito, indipendentemente dal rendimento in campo.

Zverev e Titsipas, i guadagni incredibili per perdere in un’ora

Il fenomeno non riguarda solo il Six Kings Slam, ma riflette una tendenza più ampia nel tennis moderno: le esibizioni iper-ricche stanno diventando più remunerative dei tornei ufficiali, trasformando lo sport in un business lontano da suo senso originario. Lungi dall’essere una critica ai singoli giocatori, il punto è la distorsione dei valori.

Il tennis rischia di essere valutato più per quanto può generare in denaro che per la qualità del gioco, la tecnica o l’intensità agonistica. Zverev, Tsitsipas e altri colleghi escono dalla Arabia Saudita arricchiti e sorridenti, ma resta la sensazione che, per il pubblico, la partita sia ormai un pretesto per incassare cifre impossibili.

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