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Orrore di Palermo, la notizia choc dal carcere sugli aggressori: cosa vogliono fare gli altri detenuti

Si continua a parlare del terribile stupro avvenuto a Palermo. Gli aggressori della ragazza sono finiti dietro le sbarre e in queste ore dal carcere è giunta una notizia sconvolgente. I ragazzi che hanno commesso l’orribile crimine sarebbero stati minacciati dagli altri detenuti. Ad avere paura ora sono loro. Si sentono in pericolo. In carcere, si sa, gli stupratori non hanno vita facile, tanto che, per precauzione, dopo l’arresto, per evitare il contatto con altri detenuti, erano stati destinati a sezioni speciali. Le minacce e gli insulti degli altri carcerati non si sono fatti attendere. Questa situazione è stata denunciata dai familiari degli indagati che temono che qualcuno possa fare loro del male. (Continua a leggere dopo la foto)

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Stupro a Palermo, minacciati in carcere gli aggressori

Gli aggressori della ragazza 19enne di Palermo sono stati minacciati in carcere dagli altri detenuti. Come riportato da Il Corriere della Sera, in una relazione di servizio indirizzata al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria il direttore del carcere ha chiesto lo spostamento urgente dei sei giovani. Nel rapporto, si dice che i detenuti sono “invisi” agli altri reclusi e che “per prevenire azioni destabilizzanti se ne chiede con urgenza l’immediato allontanamento”. Nelle prossime ore dal Dap dovrebbe arrivare il via libera al trasferimento. Anche per le famiglie degli aggressori non sono giorni facili. La rete ha preso di mira anche genitori e fratelli dei ragazzi. Centinaia le minacce di morte e i commenti volgari denunciati alla Polizia, che dovrà anche provare a risalire a chi, nei giorni scorsi. (Continua a leggere dopo la foto)

A che punto sono le indagini

Dopo la decisione del tribunale del Riesame, che ha confermato il carcere per Flores, Gabriele Di Trapani e Christian Barone, i primi tre denunciati dalla vittima e identificati dai Carabinieri, compariranno a breve davanti ai giudici della libertà anche gli altri tre arrestati: Christian Maronia, Samuele La Grassa e Elio Arnao. Sul Corriere si legge che “chi, incastrato dal video non ha potuto negare di aver avuto rapporti con la ragazza, ha tentato di addossare le colpe a Flores, che li avrebbe convinti ad appartarsi con Francesca (nome di fantasia) sostenendo che la ragazza non fosse nuova a rapporti di gruppo. La strategia difensiva potrebbe ora mirare a screditare la 19enne. Agli atti del procedimento sarebbe stata depositata una vecchia consulenza del tribunale dei minori in cui si insinuano dubbi sulla sua affidabilità. Una valutazione a cui risponde la perizia disposta dalla Procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia che, invece, pur sottolineando la fragilità emotiva della giovane, elemento che per l’accusa aggrava le condotte degli indagati, ne ribadisce l’assoluta idoneità a testimoniare”.