Questa Inter somiglia sempre più suo allenatore. Cristian Chivu l’ha modellata secondo un’idea di calcio che lo caratterizza da sempre, fatta di intensità, ordine e gioco verticale. Il tecnico, soprattutto, ha compiuto un piccolo capolavoro psicologico, ed è riuscito a restituire al gruppo un’identità che sembrava smarrita dopo le amare sconfitte del finale della stagione scorsa.
🔥 FALLI a TUTTO CAMPO e PRESSING ALTO: i "FABBRI" di CHIVU primi in ITALIA e in EUROPA. PADRE TEMPO ⚫🔵
— FcInterNews.it (@FcInterNewsit) November 10, 2025
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La crescita è evidente, ma non tutto brilla: qualche ombra resta, legata agli errori di programmazione della società, che ha speso male sul mercato, con gli acquisti sinora deludenti di Luis Henrique e Diouf. Due operazioni che pesano, anche perché in una stagione durissima e piena di partite ci vuole una rosa formata da giocatori pronti e all’altezza.
Contro la Lazio, a San Siro, è arrivato un 2-0 che ha cancellato le ombre delle ultime due prestazioni sottotono. L’Inter ha innanzitutto mostrato una gran voglia di vincere, e anche una superiorità tecnica evidente rispetto agli avversari. Le firme sui gol sono di Lautaro Martínez e Bonny (e Dimarco, che sulla seconda marcatura ha effettuato un assist meraviglioso), ma è la struttura che funziona: pressing alto, gioco verticale e anche una cattiveria che raramente si era vista nel recente passato. (continua dopo la foto)

Complice l’abitudine di Simone Inzaghi di sostituire sempre i giocatori ammoniti, l’Inter sembrava timorosa e faceva pochi falli. Basti pensare che nella terribile finale di Champions con il PSG furono solo 7. Ora, invece, con Chivu i giocatori non hanno paura di giocare duro se e quando serve.
Le statistiche di questa prima parte di stagione, soprattutto negli ultimi due mesi, sono da grande squadra: undici vittorie nelle ultime dodici partite. L’unico passo falso, a Napoli, è arrivato fra molte polemiche arbitrali ed è servito come lezione per evitare cali di concentrazione e mantenere la tensione sempre alta.
Con la Lazio, l’Inter ha imposto da subito un ritmo altissimo. È oggi la squadra più incisiva a inizio partita: cinque gol nei primi 15 minuti di gioco. Un dato che nasce dal pressing offensivo voluto da Chivu, aggressivo e coordinato. Lautaro guida la prima linea, le mezzali chiudono gli esterni, il mediano accorcia e la difesa resta alta, pronta a riaggredire. Una scelta rischiosa, ma da grande squadra.
In avanti l’Inter alterna verticalità e palleggio, mostrando un repertorio completo. Lautaro resta il simbolo della squadra – leader tecnico e trascinatore, anche se Chivu gli ha chiesto di essere più sereno in campo e fuori – mentre Bonny, con i suoi gol, non ha fatto rimpiangere Thuram. A questi, va aggiunto Pio Esposito che ha mostrato una capacità sorprendente di stare in campo e di fare reparto nonostante la sua giovanissima età. (continua dopo la foto)

L’Inter, oggi, non solo vince, ma sa come ci riesce: gestisce ritmi, emozioni e tempi della partita con maturità. L’unico rischio è quello della distrazione, emersa nelle partite con il Verona e con il Kairat, dopo le quali lo stesso allenatore è intervenuto per raddrizzare la rotta.
Se manterrà questa fame l’Inter potrà togliersi molte soddisfazioni, anche perché il Mister ha sottolineato come la squadra abbia ancora molti margini di crescita. Restano un paio di punti dolenti: qualche rischio di troppo in difesa, dove servirebbe un marcatore centrale veloce, e soprattutto il fallimento (perché a questo punto è difficile negarlo) dei nuovi acquisti più costosi.
Inter, il nodo di un mercato deludente
Ieri sera, con l’entrata in campo di Carlos Augusto schierato a destra al posto di Dumfries, la bocciatura di Luis Henrique è parsa totale. Mentre Diouf è come se non ci fosse, visto che Chivu non gli ha concesso minuti in nessuna delle ultime partite dopo il pessimo finale contro la Cremonese.
A Gennaio la società, se vorrà aiutare un tecnico che sinora ha stupito tutti, dovrà intervenire per correggere un mercato che molti avevano criticato, e che si è rivelato davvero cervellotico. E ha aperto molte domande sul modo di fare scouting da parte del club e del suo direttore sportivo.
Se l’arrivo di Bonny è stato un grande colpo, e se Susic è un prospetto interessante anche se un po’ acerbo, i due giocatori acquistati con un esborso importante di 50 milioni dopo l’arrivo del nuovo Mister si sono rivelati sinora un totale flop. In un momento felice, la dirigenza deve interrogarsi su questo. Perché Chivu merita di essere supportato adeguatamente.
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