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Napoli, cosa succede se esplode il Vesuvio: scatta il piano

La terra continua a tremare a Napoli e soprattutto nella zona dei Campi Flegrei. Dopo lo sciame sismico del 26 e del 27 settembre anche ieri altre scosse di terremoto hanno investito i Campi Flegrei a Napoli. Ma intanto il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci annuncia una legge ad hoc. Ovvero un piano straordinario per l’evacuazione in caso di eruzione vulcanica. Che interesserà un’area abitata da mezzo milione di persone. Putroppo con un vulcano come il Vesuvio non si può scherzare ed è giusto cercare di prevenire prima che ci siano danni effettivi. Ecco cosa potrebbe accadere in caso di eruzione. (Continua a leggere dopo la foto)

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Napoli, cosa succede se esplode il Vesuvio: scatta il piano

La terra non smette di tremare nei Campi Flegrei. Impossibile prevedere quanto potrà durare l’attuale crisi di bradisismo. Lo ha affermato, come riportato da Rai News, ieri mattina 28 Settembre 2023 il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, nell’audizione davanti alla Commissione Ambiente della Camera. L’Ingv, ha detto ancora il professore “è in prima linea” e “sta facendo il possibile per monitorare quanto sta accadendo. La nostra preoccupazione è legata sia alla sismicità, sia al fatto che queste temperature in particolari località potrebbero dare delle piccole esplosioni freatiche che non sono eruzioni di magma, ma è acqua che in questo stadio super critico può dare delle esplosioni. Quindi, considerato che negli ultimi mesi la sismicità non ha fatto altro che aumentare in questo momento non vediamo la fine. Può darsi che arrivi rapidamente come può darsi che invece l’evoluzione possa essere ancora più dirompente”. Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, all’ANSA ha dichiarato: “Al momento non ci sono variazioni per supportare l’ipotesi che ci sia un’eruzione imminente”. (Continua a leggere dopo la foto)

Due scenari possibili

Carlo Doglioni, come riportato da Rai News, ha dichiarato che in caso di esplosione del Vesuvio ci potrebbero essere due scenari possibili: “Lo scenario meno critico è una situazione analoga alla crisi del 1982-84″. Una crisi bradisismica che “è durata 2 anni poi si è fermata”, mentre “al momento lo scenario più critico è un’eruzione come quella del Monte Nuovo”, del 1538, la più recente delle oltre70 eruzioni esplosive avvenute nei Campi Flegrei. Un evento molto diverso da quello avvenuto 39.000 anni fa, quando vennero liberati oltre 400 metri cubi di materiale. Nel caso di un’eruzione, ha aggiunto il presidente dell’Ingv, “non sappiamo né quando né dove potrebbe avvenire e, per quanto piccola, provocherebbe un disagio sociale”. In ogni caso “è impossibile pensare che i Campi Flegrei si spengano perché sono un vulcano attivo”.

Su eventuali piani di evacuazione, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha dichiarato: “Ce ne sono alcuni già disponibili, noi adesso stiamo provvedendo anche a un aggiornamento per tenere conto delle modifiche che ci sono state negli ultimi anni. Noi però ci auguriamo di non utilizzare mai questi piani di evacuazione, ma di poter convivere con il fenomeno del bradisismo con il quale hanno vissuto i nostri antenati e mi auguro che continueremo a conviverci anche noi. Stiamo seguendo con grande attenzione tutta la questione. È chiaro che noi dobbiamo essere sempre molto attenti, molto prudenti, ma anche molto tranquilli perché dobbiamo evitare il panico e avere un grande coordinamento tra le istituzioni. Io sento quotidianamente l’Ingv, l’Osservatorio vesuviano, c’è un monitoraggio molto attento e in occasione di ogni scossa un po’ più significativa continuiamo a fare sopralluoghi e verifiche in tutti gli edifici pubblici. Quindi cerchiamo di garantire la massima sicurezza ai nostri concittadini”.