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Cosa sta succedendo nei Campi Flegrei? Le parole dell’esperto

Nella mattinata di ieri, martedì 26 settembre 2023, la terra ha tremato tre volte nella zona dei Campi Flegrei. La prima è arrivata all’alba, con un forte boato che ha svegliato i residenti. Poi una seconda e una terza intorno alle 9, la più forte, di magnitudo 3.2. E come se non bastasse, la terra ha tremato ancora alle 15.55: una scossa più lieve di magnitudo 2.1. Cosa sta succedendo nei Campi Flegrei, dove sono sempre numerosi gli eventi sismici? (Continua dopo le foto)

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Cosa sta succedendo nei Campi Flegrei? Parla l’esperto

Sono sempre più numerose le scosse rilevate nella zona dei Campi Flegrei dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il geologo dell’Ingv, Carlo Doglioni, ha spiegato il fenomeno in un’intervista al Corriere della Sera. “Si sta riproponendo quello che è successo all’inizio degli anni Ottanta, ovvero un aumento delle sismicità. L’attività sismica può solo aumentare finché continua il sollevamento del suolo. Perché il sollevamento del suolo è un’indicazione dell’aumento di pressione nel sottosuolo – ha rivelato l’esperto-. Oggi siamo quasi al livello della sismicità del periodo 1982-1984”. (Continua dopo le foto)

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Cosa sta per succedere nei Campi Flegrei

“Negli ultimi mesi invece abbiamo superato la quota massima del 1984, ormai siamo diversi centimetri più sopra”, ha affermato il presidente di Ingv. L’esperto ha spiegato che “finché perdura il sollevamento del suolo, la sismicità potrà solo aumentare. Dopo di che, oggi non c’è evidenza di intrusioni magmatiche superficiali, e questo è un bene. Ma è chiaro che in futuro, anche a breve scadenza, non possiamo escludere che tali intrusioni non avvengano”. Quali sono i rischi? (Continua dopo le foto)

I rischi

“Il problema è che oggi, superato il valore massimo recente ottenuto nel 1984, il livello del suolo”, ha annunciato l’esperto. Questa cosa non era mai successa negli ultimi due secoli. “È chiaro che la resistenza delle rocce non è infinita, ma noi non sappiamo con esattezza qual è il punto critico, di non ritorno. Ci troviamo dunque in una situazione non sperimentata prima”, ha spiegato. Poi ha rassicurato tutti. “È estremamente improbabile” che si verifichi un’eruzione disastrosa.