
Mondiale per Club, un italiano in America, Enzo Maresca, ha conquistato il trofeo più ambito. E in attesa del 2026, dove a contendersi il trono saranno le nazionali, gli applausi vanno a un club inglese guidato da un tecnico campano al suo primo anno su una panchina di vertice.
Donald voleva essere nella foto del Chelsea che alza il mondiale per club e dopo aver consegnato la coppa, semplicemente, non se n'è andato. pic.twitter.com/01AD5LlW7d
— Tackle DURO (@tackleduro) July 14, 2025
Il Chelsea ha vinto il Mondiale per club ribaltando il pronostico e battendo con un clamoroso 3-0 il Psg in finale, al termine di un percorso in crescendo, in parte favorito dal tabellone, ma suggellato con merito da una prestazione tatticamente impeccabile.
Il trionfo completa una stagione già da incorniciare per Maresca: dopo la Conference League, la qualificazione in Champions, arriva ora anche il titolo più imprevedibile, quello che pochi credevano possibile alla vigilia. (continua dopo la foto)

Contro un Psg stellare, e fin lì dominante nel torneo, Maresca ha scelto di osare, rinunciando a Nkunku per inserire Reece James a centrocampo, chiedendo pressing alto e ripiegamento veloce. Il piano ha funzionato alla perfezione: il Paris è rimasto ingabbiato, incapace di sfruttare la velocità di Hakimi, Kvara, Doué e degli esterni bassi.
La chiave? Marcature strettissime su chi non aveva palla, che hanno spezzato le linee di passaggio e reso inefficaci i tentativi di palleggio di Vitinha, Neves e Ruiz.
Nel frattempo, il Chelsea colpiva in contropiede: il primo gol arriva da un lancio del portiere Sanchez, poi sale in cattedra Cole Palmer, autore di una doppietta sublime (due sinistri a giro) e di un assist per il “cucchiaio” di Joao Pedro. A fine primo tempo era già 3-0. Una lezione tattica netta a Luis Enrique, mai così in difficoltà. (continua dopo la foto)

Il 10 dei Blues, cresciuto da Maresca nelle giovanili del City, ha dominato la scena davanti agli occhi di Trump, seduto accanto a Infantino e alla moglie Melania. L’ex presidente Usa è stato accolto tra applausi e fischi, con le telecamere costrette a cambiare inquadratura durante l’inno americano.
Nel finale, tensione in campo: espulso Joao Neves per una scenografica tirata di capelli a Cucurella, in una rissa che ha chiuso con isteria una serata storica.
Mondiale per Club, i rimpianti dell’Inter… per la Champions
Ma la scena è tutta per Maresca: da Salerno al tetto del mondo, senza proclami, con idee chiare e una squadra da 24 anni di media. Il Chelsea è campione del mondo. E stavolta, sì, è tutto vero.Questo trionfo del Chelsea non può che aumentare i rimpianti dell’Inter, reduce dal pesantissimo ko in finale di Champions proprio contro il Psg.
Perché Maresca, con l’approfondimento dei meccanismi del PSG e molta intelligenza tattica, ha dimostrato che studiando bene i francesi era possibile disinnescarli, imponendo ritmo e scelte coraggiose. L’Inter, invece, era apparsa troppo passiva e si era schierata troppo bassa, errore fatale contro i francesi, e aveva rinunciato a cercare soluzioni alternative.
Leggi anche:
- La svolta di Fifa e sindacati dei calciatori: almeno 72 ore di riposo tra le partite e 21 giorni di ferie
- Juventus, le trattative per Kolo Muani e Conceicao entrano nel vivo: chi resta dei due