
L’Uefa si muove. Non è più solo un malumore da bar sport, ora arriva anche una nota ufficiale: “Annullare un gol per tre centimetri è insopportabile”. Parola di Giorgio Marchetti, vice segretario generale dell’organizzazione, che spinge apertamente per una revisione delle regole del fuorigioco, uno dei punti più controversi nell’era del Var.
Il vice segretario UEFA Giorgio #Marchetti annuncia: "L'IFAB sta sperimentando alcune modifiche sul fuorigioco"https://t.co/5KNU5MMA5N
— Spezia1906 (@Spezia_1906) May 12, 2025
A margine di un’intervista a Radio Anch’io Sport, Marchetti ha ribadito come il supporto tecnologico sia indispensabile nel calcio moderno, ma ha messo in guardia contro l’eccesso di precisione che ne sta deformando lo spirito. “Il Var è uno strumento essenziale, ma bisogna maneggiarlo con cura. Non possiamo trasformare il gioco in qualcosa che i tifosi non riconoscono più”.
E allora ecco l’idea: abbandonare il principio che basti un’unghia, un orecchio o una spalla per definire il fuorigioco. L’Ifab – l’organo che detta le regole del gioco – sta testando una nuova formulazione, che permetta di considerare “una parte più significativa del corpo” per determinare la posizione irregolare. Nessuna decisione ufficiale per ora, ma l’obiettivo è chiaro: ridare al gol quella naturalezza che con il Var si è po’ smarrita tra righelli digitali e frame congelati.
E mentre si riflette sul fuorigioco, la nuova Champions League a 36 squadre incassa promozioni e pochi appunti. Marchetti si è detto soddisfatto della rivoluzione appena introdotta: una fase a girone unico, più varietà negli incroci e maggiore imprevedibilità. “Abbiamo raggiunto gli obiettivi: partite sempre interessanti, più competizione, niente match inutili. Il nuovo format funziona e resterà”.
L’unica apertura? Piccole modifiche su dettagli tecnici, da discutere con i club, ma nessun ribaltone. “Questo non è un formato temporaneo”, ha precisato Marchetti. “È stato pensato per durare e rappresenta il futuro delle competizioni europee”.
Uefa, non solo fuorigioco e Champions
Con il nuovo sistema entrano in gioco anche logiche di merito per i campionati nazionali. L’Inghilterra porterà 6 squadre in Champions nel 2025 grazie ai risultati ottenuti nella stagione europea. Una possibilità estesa a tutte le federazioni: un incentivo a competere fino all’ultimo minuto anche in campionato.
Non solo Champions e Var. Marchetti ha mandato un messaggio forte anche al calcio italiano in vista di Euro 2032, organizzato insieme alla Turchia. E non è una carezza. “L’Italia è un grande paese del calcio, ma gli stadi sono fuori dal tempo. Servono strutture moderne e accoglienti, all’altezza di una competizione europea”.
Il tempo c’è, la deadline è fissata per ottobre 2026, ma l’allarme è chiaro. “Cinque stadi a norma sono il minimo. Non voglio pensare che l’Italia non ce la faccia”. Per Euro 2032, l’Italia deve accelerare sul fronte stadi: modernizzare è un obbligo, non un’opzione.
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