
Il futuro si gioca in una manciata di ore, ma l’Inter non vuole correre rischi. Con una finale di Champions alle porte e le sirene straniere sempre più insistenti, il club nerazzurro ha deciso di blindare Simone Inzaghi, artefice di un ciclo vincente che il club vorrebbe prolungare. L’obiettivo di Marotta, quindi, è di soddisfare le richieste del tecnico e di consegnargli una squadra ancora più forte.
Inzaghi-Arabia, strategia o pista concreta? “La sensazione è che Simone…”https://t.co/VTh9X5NuxZ
— Fcinter1908 (@fcin1908it) May 27, 2025
“È folle parlare del mio futuro adesso”, ha detto Simone in conferenza stampa. Una dichiarazione ovvia e logica, a pochi giorni dalla partita più importante della sua carriera. Inzaghi vuole tenere alta la concentrazione sul match e proteggere i suoi giocatori da voci che in questo momento appaiono premature e fuori luogo.
Dopo la finale, però, la posizione del tecnico sarà discussa in un summit tra Inzaghi e la dirigenza. L’incontro è già fissato tra lunedì e martedì, e Marotta è pronto a mettere sul tavolo un pacchetto su misura per il mister: rinnovo fino al 2027 o 2028 e ritocco dell’ingaggio dagli attuali 6,5 milioni fino a quota 7-8 milioni a stagione, con bonus legati ai traguardi raggiunti. (continua dopo la foto)

Ma non basterà un contratto più ricco per convincere Inzaghi. La vera posta in gioco è la competitività della rosa, e su questo fronte Oaktree, Marotta e Ausilio vogliono dare segnali concreti. Il primo è già arrivato: Luka Sucic, centrocampista classe 2002, è un affare chiuso. Il secondo è dietro l’angolo: Luis Henrique è molto vicino, e l’Inter conta di annunciare presto anche lui.
Il terzo e il quarto nome pesano di più: Bonny, punta del Parma, è stato individuato come uno dei due rinforzi per completare l’attacco insieme a Lautaro Martinez e Marcus Thuram. Sì, perché l’Inter vorrebbe consegnare al tecnico un reparto offensivo con quattro punte di valore. Il centravanti francese, per caratteristiche, viene visto come il perfetto sostituto di Thuram, oltre a essere giovane come chiede Oaktree, che vuole investire su giocatori forti e di prospettiva.
Teoricamente la dirigenza è pronta a investire fino una cifra importante per Bonny e per un altro attaccante. Si è fatto il nome di Jonathan David, ma per ora la trattativa è in stallo. Comunque, questa disponibilità è il segnale inequivocabile che i tempi delle occasioni a parametro zero sono finiti. Ora si punta a costruire davvero una rosa profonda, con riserve che siano in realtà dei “titolari aggiunti“.
Non ci sarà solo l’attacco da sistemare, ma l’urgenza maggiore è in quel reparto: Taremi, Arnautovic e Correa hanno realizzato 7 reti in 3, e se Inzaghi avesse avuto a disposizione delle seconde linee più performanti probabilmente lo scudetto non sarebbe sfuggito. Invece ha dovuto spremere i due titolari con conseguenti infortuni e cali di forma.
Nell’ottica di ringiovanimento della rosa, i nerazzurri dovranno acquistare altre tre pedine: un centrale difensivo, un vice Calhanoglu che prenda il posto dell’uscente Asslani e una mezz’ala che possa alternarsi con Mkytharian, che ormai conta 36 primavere. Oltre ai soldi da incassare con la cessione di Asslani, il club dovrà decidere cosa fare con Frattesi. Ma anche qui, se ne parlerà dopo la finale. (continua dopo la foto)

Non è un mistero che la tentazione più forte per Inzaghi sia quella araba. Per il tecnico è pronta un’offerta a tanti zeri, ormai siamo abituati a vedere queste dinamiche sia sui giocatori in attività, sia sugli allenatori. Ma se economicamente non si può competere con le offerte degli sceicchi, da un punto di vista professionale un esilio dorato nel deserto non è particolarmente allettante.
Per questo l’Inter si sta muovendo in modo deciso. Marotta sa bene che il cuore del tecnico è nerazzurro, e vuole evitare che le lusinghe di squadre straniere (si parla anche della Premier) prendano il sopravvento. Per questo, il club si prepara a esaudire i desiderata dell’uomo che ha portato a casa la seconda stella e due finali di Champions in tre anni, più le Supercoppe e le Coppe Italia.
Una cosa è certa: la finale di Champions potrà avere un peso sulla valutazione complessiva della stagione, che potrà concludersi in trionfo o con la delusione di aver lottato su tutti i fronti ma di non aver raccolto titoli. Ma in ogni caso, l’esito della gara con il PSG non cambierà le intenzioni della società. Con o senza la coppa, l’Inter vuole ripartire da Inzaghi. E questa volta, accontentando le sue richieste.
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