
È rimasto tutto uguale, eppure è cambiato tutto. Il distacco fra Inter e Napoli resta di 3 punti, identico a una settimana fa, ma ciò che è accaduto in questo turno 31 ha incrinato alcune certezze e ha messo a nudo le difficoltà delle due pretendenti allo scudetto. Non è stata una giornata qualunque, è stato un duello all’arma bianca che prepara a un finale incandescente.
Quella dell'Inter è spocchia o leggerezza? 🤔
— GOAL Italia (@GoalItalia) April 8, 2025
Ma il Napoli è davvero da Scudetto? 🙄
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Il calendario sulla carta in questo caso sembrava favorevole ai nerazzurri, che a Parma potevano allungare il passo prima della salita finale. Era l’unica giornata in cui l’Inter poteva avere un piccolo vantaggio, perché da qui in poi non sarà più così. Ma il pari di sabato ha lasciato Inzaghi con parecchie domande. Il Napoli, dall’altra parte, poteva sfruttare il passo falso dei rivali, ma non ci è riuscito.
Il gol di prepotenza di Anguissa a Bologna sembrava più di una giocata individuale: un manifesto d’euforia, il segno che il Napoli stava fiutando la possibilità di avvicinarsi all’Inter. La squadra ha dominato il primo tempo come contro il Milan, costruendo una partita aggressiva, tambureggiante, persino arrogante.
E poi? E poi è arrivato il calo del secondo tempo, il Bologna arrembante e il gol di Ndoye, con quell’artistico colpo di tacco che ha gelato Conte. “Abbiamo fatto una grande gara, ma dobbiamo restare lucidi”, ha detto il Mister. Una frase che suona come una mezza verità: perché la delusione non è solo nel risultato, ma nell’aver retto alla grande un tempo per poi calare in modo netto. Come era successo all’Inter a Parma.
Le squadre sono esauste. L’Inter ha giocato a Parma una copia sbiadita della sfida contro l’Udinese, stesso copione, meno brillantezza. Il Napoli ha fatto la stessa cosa vista contro il Milan: primo tempo dominante, ripresa in apnea. È il segnale di una fase dove si tende a ripetere se stessi, come attori stanchi sul palco, con il fiato corto ma la necessità di portare in fondo lo spettacolo.
Fra Inter e Napoli deciderà il calendario o la testa?
L’Inter è chiamata ora a una gestione mentale complicata, anche perché Inzaghi ha la testa al Bayern e alla Champions. Il Napoli invece è chiamato a ritrovare se stesso e alcuni uomini chiave: Neres è ancora lontano dai suoi standard, mentre McTominay – vero motore del centrocampo – appare affaticato.
Inter-Cagliari e Napoli-Empoli: la prossima giornata propone due partite diverse, ma di peso specifico simile. La vera svolta potrebbe arrivare fra due settimane, quando il Napoli andrà a Monza e l’Inter a Bologna. Due trasferte agli antipodi, che potrebbero consegnarci una classifica diversa e dire qualcosa di più chiaro sulla serrata lotta scudetto.
Oggi, i pugili sono ancora in piedi. Ma negli occhi di entrambi c’è qualcosa che prima non c’era: un po’ di paura, il sospetto che la stanchezza del finale di stagione possa rovinare i piani, che giocare un solo tempo alla grande non basti più, che ora serva la testa. Chi la userà meglio, ne uscirà vincitore.
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