
Formula 1, Charles Leclerc ha lasciato Montecarlo senza la vittoria tanto sognata, ma la delusione è mitigata da quello che è stato comunque il miglior risultato stagionale. Il podio racconta di una Ferrari che non ha superato i suoi problemi, ma è stata almeno capace di lottare su un tracciato decisamente anomalo. E non era scontato. “Non posso essere infinitamente deluso“, ha detto il monegasco, visibilmente provato ma lucido nel tracciare il bilancio del weekend.
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— FormulaPassion.it (@FormulaPassion) May 26, 2025
Il secondo posto nel Gran Premio di Monaco ha il sapore della grande occasione persa, ma anche quello confortante della prestazione inaspettata. “Non posso essere infinitamente deluso per ieri”, ha detto il pilota, che ha comunque sottolineato come la mancata pole position abbia pregiudicato le possibilità di vittoria.
La Ferrari ha sorpreso, e anche lui lo ammette: “Non ci aspettavamo di lottare con le McLaren questo weekend, e invece eccoci qui. Siamo stati molto vicini a vincere questa gara”. Orgoglio sì, rimpianti anche, soprattutto per un sabato non perfetto che ha precluso l’assalto alla vittoria. E qui emergono i difetti della SF-25, soprattutto in qualifica.
A Montecarlo la gara è anomala e ha favorito le Rosse, ma i problemi non sono superati. Leclerc, in ogni caso, individua un punto chiave: il comfort. A Monaco, tra dossi, cordoli e vibrazioni, è fondamentale avere una monoposto che non ti strappa le mani dal volante. “La nostra macchina rende molto bene in queste condizioni“, ha detto il monegasco. (continua dopo la foto)

“L’ho sospettato subito, ma dopo Miami pensavo che ci saremmo schiantati. Invece abbiamo fatto la differenza”. La sua analisi è da pilota maturo. “Per la macchina che abbiamo e per la situazione in cui siamo in questo momento, sono molto soddisfatto del risultato complessivo”. Tradotto: questa Ferrari ha dei limiti che non si riescono a superare, soprattutto in qualifica, e questo limita le possibilità.
Dopo il GP di Montecarlo, sono arrivate come di consueto le pagelle degli esperti a piloti e macchine. Fra le più interessanti, quello di Stefano Gatti per Sportmediaset. secondo Gatti, abbiamo assistito a una gara interessante con performance sorprendenti, ma anche a prestazioni deludenti da parte di alcuni piloti e scuderie.
LANDO NORRIS – VOTO 10
Seconda vittoria stagionale, pole position che ha fatto la differenza, sangue freddo nei momenti complicati. È il vero leone della domenica, e la McLaren ringrazia. Difficile chiedergli di più, se non continuare così.
CHARLES LECLERC – VOTO 8
Dopo la prestazione in casa sua, avrebbe meritato almeno mezzo voto in più. Ma la prudenza nel finale lo fa scivolare leggermente nella valutazione. Nessun duello epico all’ultima curva, ma grande solidità e testa.
OSCAR PIASTRI – VOTO 5
Sfumata l’inerzia vincente, il giovane australiano è apparso appannato e impreciso. Il talento c’è, ma la lucidità va ritrovata. A Barcellona servirà un altro passo.
LEWIS HAMILTON – VOTO 5
La penalità al sabato non aiuta, ma non basta a giustificare una domenica sottotono. Male anche la comunicazione con il box. Il ritorno del “vecchio leone” si fa ancora attendere. (continua dopo la foto)

MAX VERSTAPPEN – VOTO 6,5
Illude, ma non incide. Settimo tempo in qualifica, quarto posto finale: troppo poco per chi ambisce ancora al titolo. Un weekend in chiaroscuro da archiviare in fretta.
DOPPIO PIT STOP OBBLIGATORIO – VOTO 3
Unico effetto di questa “innovazione” è stato di creare confusione. La corsia box è stata più movimentata della pista, ma senza cambiamenti sostanziali nella classifica. Urge ripensare la formula.
MERCEDES – VOTO 4
Incomprensibili. Dietro a McLaren, Ferrari, Red Bull, e pure alle outsider. Strategia discutibile, ritmo insufficiente. E la speranza di un futuro luminoso resta per ora sulla carta.
FRANCO COLAPINTO – VOTO 4
Esordio fiacco con l’Alpine, appena meglio del compagno Gasly (VOTO 2), che rischia pure di buttarlo fuori. Nella patria adottiva del GP, l’argentino non lascia il segno.
UN PODIO TUTTO IN BIANCO – VOTO 5
Ironia della sorte: tute celebrative, caschi speciali, livree da designer… e alla fine sembrava una lavatrice d’alta moda. Manca il tocco di colore, quello vero, che solo un Leclerc vincente poteva regalare.
Prossima tappa: Barcellona, dove storicamente chi ha davvero fame inizia a imporre la sua legge. McLaren, Ferrari e Red Bull si guardano negli specchietti, pronte a giocarsi tutto. Monaco ha sparigliato un po’ le carte, ma il mondiale è sempre nelle mani delle “papaya” di Norris e di un pur appannato Oscar Piastri.
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