
Nel panorama sempre più competitivo del tennis mondiale, l’Italia continua a sfornare giovani talenti capaci di affermarsi con forza nel circuito ATP. Dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi, è la volta di Flavio Cobolli, classe 2002, romano d’adozione ma nato a Firenze, che ha saputo imporsi con tenacia fino a conquistare, nel 2024, un posto tra i primi 30 giocatori del mondo.
Gli esordi
Prima ancora di colpire le prime palline, Cobolli ha respirato l’aria dello sport praticato ad alto livello. Figlio dell’ex tennista professionista e attuale allenatore Stefano Cobolli, il giovane Flavio ha mostrato sin da piccolo talento e passione per l’attività agonistica. In parallelo al tennis, da bambino ha anche vestito i colori della sua amata Roma, giocando nel settore giovanile del club capitolino. Ma alla fine, spinto dal legame con il padre e dal desiderio di scrivere la propria storia, ha scelto la racchetta.
Il debutto internazionale arriva nel 2017, a soli 15 anni, nell’ITF Junior Circuit, dove si fa notare vincendo un torneo di doppio di Grade 5. Ma è nel 2018 che la carriera giovanile prende slancio: partecipa con Lorenzo Musetti e Luca Nardi alla Coppa Davis Junior, vincendo sei dei suoi otto incontri e trascinando l’Italia in semifinale, dove solo la Spagna di Carlos Alcaraz riesce a fermarli.
Nel 2019 raggiunge i quarti in singolare e la finale nel doppio juniores al Roland Garros, in coppia con Dominic Stricker, con cui vincerà anche il suo unico torneo di Grade A nell’ottobre 2020. Chiude la carriera giovanile con 9 titoli di doppio e 1 in singolare, salendo fino all’8ª posizione del ranking mondiale junior. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Le tappe della carriera
Il salto tra i professionisti avviene in parallelo all’attività junior. I primi tornei arrivano tra il 2017 e il 2019, con qualche apparizione nei circuiti ITF. Il 2020 segna però l’inizio della sua ascesa: Cobolli raggiunge le semifinali in doppio nei Challenger di Todi e Trieste e tenta, senza successo, le qualificazioni agli Internazionali d’Italia.
Il 2021 rappresenta una svolta: conquista il suo primo titolo ITF a Adalia, in Turchia, vincendo in rimonta la finale. Poco dopo raggiunge la sua prima finale Challenger a Roma e si affaccia per la prima volta nel circuito ATP con una Wild-Card al torneo di Parma, dove batte Marcos Giron al debutto. A dicembre dello stesso anno entra nella Top 250, scalando oltre 600 posizioni in dodici mesi.
Nel 2022 Cobolli partecipa alle qualificazioni degli Australian Open e ottiene il suo primo titolo Challenger in singolare a Zara, battendo il polacco Michalski. A fine anno ha ormai consolidato la propria posizione nel circuito e si prepara a una nuova fase della carriera.
Il 2023 è l’anno della consacrazione. Esordisce agli Internazionali d’Italia e al Roland Garros, partecipa con buoni risultati a numerosi Challenger, tra cui la semifinale al Roma Garden Open e la finale a Olbia, che gli vale finalmente l’ingresso nella Top 100 ATP (posizione n. 95). Nello stesso anno rappresenta l’Italia alle Next Gen Finals di Jeddah e vince il suo primo match nel torneo contro Stricker. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
La svolta nel 2024
Il 2024 si apre con un’impresa storica: per la prima volta entra nel tabellone principale degli Australian Open, dove al primo turno batte il cileno Nicolás Jarry, n.18 del mondo, in cinque set. Prosegue il cammino superando Kotov prima di arrendersi al n.10 del ranking Alex de Minaur. È l’inizio di un’annata memorabile.
Cobolli dimostra di poter reggere il ritmo del circuito maggiore anche a Montpellier, dove elimina Gaël Monfils e arriva ai quarti. A Delray Beach si ferma ancora nei quarti, battuto da Frances Tiafoe. Ma è ad Acapulco che l’italiano stupisce tutti: parte dalle qualificazioni e al primo turno elimina Felix Auger-Aliassime, prima di perdere da Tsitsipas.
Al Masters 1000 di Miami, per la prima volta accede direttamente al tabellone principale grazie al ranking e vince in rimonta su Nishioka. A Madrid si spinge fino al terzo turno, miglior risultato in un Masters 1000 fino ad allora, e a Ginevra centra la sua prima semifinale ATP, perdendo solo al tie-break del terzo set contro Casper Ruud.
Al Roland Garros, dopo la vittoria su Medjedovic, lotta fino all’ultimo punto contro Holger Rune, perdendo al tie-break del quinto set. Questo risultato gli permette di entrare nella Top 50 ATP per la prima volta, precisamente alla 50ª posizione. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Il debutto sull’erba arriva a Stoccarda e Halle, ma è a Eastbourne che ottiene la prima vittoria su questa superficie, battendo Rinderknech e arrivando ai quarti. Negli ATP di Amburgo e Umago si ferma agli ottavi, ma la sua posizione in classifica migliora ancora: sale fino al numero 48 del mondo.
Nonostante il ranking, Cobolli è l’unico top 50 italiano escluso dalla squadra olimpica, una decisione che fa discutere. Lui risponde con i fatti: a Washington, torneo ATP 500, raggiunge la sua prima finale ATP, cedendo in tre set a Sebastian Korda. Con questo risultato scala al 31º posto del ranking.
Nel finale di stagione, Cobolli si conferma competitivo anche in Asia: a Pechino, ATP 500, raggiunge i quarti di finale, battuto da Daniil Medvedev. Risultato che gli permette di entrare nella Top 30 mondiale: è il 30° giocatore del mondo alla fine di settembre 2024.
Partecipa anche alla United Cup, competizione a squadre miste, e alla Coppa Davis, dove gioca due partite a Bologna: sconfitto da Zizou Bergs nel debutto contro il Belgio, si rifà battendo Tallon Griekspoor contro i Paesi Bassi.
Allenatore, passioni e vita sentimentale
Fondamentale nel percorso di Flavio è il rapporto con il padre-allenatore Stefano Cobolli, che lo guida con equilibrio fin dagli esordi. Alla guida tecnica si affianca dal 2021 il mental coach Lorenzo Beltrame che ha contribuito in modo determinante alla maturazione mentale del giocatore, migliorandone la gestione emotiva nei momenti chiave dei match.
Grande tifoso della Roma, Flavio Cobolli è legato da una forte amicizia con il centrocampista giallorosso Edoardo Bove, che segue anche in trasferta — come nella finale di Conference League 2022 a Tirana. La maglia di Bove è un portafortuna immancabile nel suo borsone.
Dal 2021 è sentimentalmente legato a Matilde Galli, una ragazza riservata che preferisce mantenere un basso profilo sui social, ma che non manca mai di supportarlo nei momenti importanti della carriera.
LEGGI ANCHE
- I tennisti più costanti degli ultimi 10 anni: chi ha dominato le classifiche?
- Tennis femminile: le giovani promesse che stanno sorprendendo nel 2025
- Martina Navratilova, la tennista dei record