
Nel 2024-25 la Fiorentina ha mostrato limiti strutturali e cali di rendimento. Quest’anno si riparte da una base più giovane, con margini di crescita evidenti. La Viola si affaccia alla nuova stagione con rinnovate ambizioni e una squadra profondamente trasformata e l’arrivo in panchina di Stefano Pioli segna il ritorno di un tecnico esperto, chiamato a dare equilibrio e continuità a un progetto.
Acquisti ufficiali della Fiorentina
- Roberto Piccoli (a, Cagliari) – 25 mln € – Contratto fino al 2029 con ingaggio da 1,8 mln €
- Simon Sohm (c, Parma) – 15 mln € – Contratto fino al 2029 con ingaggio da 1,5 mln €
- Nicolò Fagioli (c, Juventus) – 13,5 mln € – Contratto fino al 2028 con ingaggio da 1,7 mln €
- Albert Gudmundsson (a, Genoa) – 13 mln € – Contratto fino al 2027 con ingaggio da 1,5 mln €
- Jacopo Fazzini (c, Empoli) – 10 mln € – Contratto fino al 2029 con ingaggio da 1,2 mln €
- Robin Gosens (d, Union Berlino) – 7 mln € – Contratto fino al 2027 con ingaggio da 2 mln €
- Tariq Lamptey (d, Brighton) – 6 mln € – Contratto fino al 2028 con ingaggio da 1,2 mln €
- Hans Nicolussi Caviglia (c, Venezia) – prestito oneroso 1 mln € – Ingaggio da 1 mln €
- Eman Kospo (d, Barça U19) – 400 mila € – Contratto fino al 2028 con ingaggio da 300 mila €
- Edin Džeko (a, Fenerbahce) – gratuito – Contratto annuale con ingaggio da 1,5 mln €
- Luca Lezzerini (p, Brescia) – gratuito – Contratto biennale con ingaggio da 800 mila €
Cessioni della Fiorentina
- Nico González (a, Juventus) – 28,1 mln €
- Michael Kayode (d, Brentford) – 17,5 mln €
- Sofyan Amrabat (c, Fenerbahce) – 12 mln €
- Jonathan Ikoné (a, Paris FC) – 2 mln €
- M’Bala Nzola (a, Pisa) – prestito oneroso 1 mln €
- Riccardo Sottil (a, Lecce) – prestito oneroso 500 mila €
- Matías Moreno (d, Levante) – prestito oneroso 500 mila €
- Lorenzo Lucchesi (d, Monza) – prestito oneroso 250 mila €
Analisi tattica post mercato
La Fiorentina entra in una nuova era con Stefano Pioli alla guida, dopo la sorprendente separazione da Raffaele Palladino, avvenuta in modo improvviso e poco chiaro, nonostante il recente sesto posto e la semifinale in Conference League. L’addio a Palladino ha cancellato parte della rosa costruita con lui, nonostante le buone prestazioni della stagione precedente.
Il ritorno di Pioli era inaspettato, ma si qualifica come una scelta realista: l’allenatore emiliano, pur non legato al gioco spettacolare, porta esperienza, stabilità e conoscenza della città e del club. La squadra partirà da una base solida, con delle certezze ad animare il progetto. In porta David De Gea, leader silenzioso e affidabile; in difesa, la colonna formata da Ranieri, Marì, Pongracic e il giovane Comuzzo; sugli esterni, Dodô e Gosens sono confermati per spinta e copertura.
Pioli tenterà di mantenere la solidità mostrata lo scorso anno (Fiorentina con una buona solidità difensiva in Serie A), ma con un gioco più dinamico e verticale. In mezzo al campo, Fagioli, Mandragora e Richardson (o Ndour) sono le opzioni principali, con quest’ultimo pescato già nella formazione da playoff di Conference. Il centrocampo, ridisegnato, dovrà gestire transizioni rapide e garantire copertura.
Il reparto offensivo si struttura attorno a Moise Kean come leader, con la novità Džeko pronto a sposare il progetto e fare da alternativa o supporto. La situazione si complica ulteriormente con l’arrivo di Roberto Piccoli, la cui presenza fa pensare a una possibile soluzione a due punte ma genera dubbi su ruoli e gerarchie. Inoltre, Pioli sembra pronto a sperimentare soluzioni dove Gudmundsson agisce da trequartista alle spalle del duo d’attacco o addirittura da mezzala sinistra, sfruttando la sua qualità tecnica per legare le azioni offensive.
Le prime uscite ufficiali hanno mostrato un 3-4-2-1 o 3-5-2 in divenire, con modifiche già viste in campo. L’idea è quella di costruire sulle basi solide della scorsa stagione, ma aggiungendo intensità, aggressività e idee più chiare.
Voto al mercato e confronto con la scorsa stagione
VOTO AL MERCATO DELLA FIORENTINA: 7 – La Fiorentina ha scelto di cambiare marcia. Dopo l’addio inaspettato a Raffaele Palladino, il club ha deciso di affidarsi a un volto noto come Stefano Pioli. Una scelta non rivoluzionaria, ma funzionale: il tecnico toscano conosce Firenze, ha esperienza a gestire gruppi complessi e può garantire stabilità dopo una stagione dispendiosa sotto molti aspetti.
La dirigenza ha puntato su giocatori già pronti, come Gosens e Džeko, e su giovani in cerca di consacrazione, come Fagioli, Sohm e Piccoli. La Fiorentina ha puntato su una profonda rifondazione, con oltre 90 milioni spesi in entrata e una chiara direzione: ringiovanire la rosa, abbassare gli ingaggi e costruire un gruppo in grado di entrare in Europa League.
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