
Ferrari, Charles Leclerc ha finalmente voltato pagina. Dopo un inizio stagione zoppicante, il pilota monegasco si è preso il podio in Arabia Saudita, sorprendendo anche se stesso: “Non mi aspettavo il podio, pensavo che mi sarei dovuto difendere dalle Mercedes”. Invece, fortunatamente, le cose sono andate bene e il monegasco può sorridere, anche se con moderazione.
Il Recap del #SaudiArabianGP di #F1 con Piastri alla 2° vittoria consecutiva e finalmente il primo podio per Ferrari con Leclerc.
— Sala Stampa Racing (@SalaStampRacing) April 21, 2025
Con @FulvioVigilante analizziamo anche il difficile momento di Lewis Hamilton in Ferrari. https://t.co/zVulcbh2d5
Va detto che il “suicidio” in qualifica di Norris ha aiutato, eliminando dai giochi una delle due McLaren che altrimenti, con ogni probabilità, avrebbero trionfato relegano la Rossa in quarta posizione. In ogni caso, il risultato è buono e serve a ridare un po’ di entusiasmo all’ambiente di Maranello.
Charles ha mandato un messaggio chiaro alla scuderia: “Oggi abbiamo fatto il nostro massimo assoluto, ma non basta ancora. Servono altri aggiornamenti, dobbiamo partire più avanti in qualifica“. Sì, perché le difficoltà del venerdì e del sabato per ora sono state una costante.
Leclerc è apparso sereno e al tempo stesso determinato: “Mi sono sbloccato, e questo porterà altri frutti presto”. Un bel riferimento alla fiducia ritrovata dopo mesi complicati, suggellata anche da un rapporto saldo col suo ingegnere di pista, Bryan Bozzi: “Lui parlava con tono rilassato, io ero molto più agitato dentro l’abitacolo, ma il nostro rapporto si vede anche in pista“.
Senza downforce, ma con una gestione gomme impeccabile, Leclerc si è guadagnato un podio che è già una piccola svolta. Ora guarda avanti: “Spero in aggiornamenti già a Barcellona, specialmente con le nuove ali in arrivo. Intanto grazie a tutti gli uomini della Ferrari”,
Se Leclerc sorride, Hamilton mastica amaro. Settimo al traguardo, staccato di mezzo minuto dal compagno, è apparso smarrito e senza risposte: “Per me è stato orribile. Per nulla divertente. Continuavo a scivolare. Primo stint con sottosterzo pesante, poi degrado fortissimo. Nel secondo è andata leggermente meglio, ma senza passo. Sì, davvero male“.
Un’ammissione dura da digerire per un sette volte campione del mondo, ancora in difficoltà nel comprendere la SF-25: “Non riesco a sentire la macchina, ma non c’è qualcosa di preciso da sistemare. È come se mi mancasse il filo”. Il confronto con Leclerc è imbarazzante anche ai suoi occhi.

“Lui guida questa macchina da tanto tempo, la conosce bene. I dati non mostrano differenze enormi, ma io vado più piano nelle curve. Forse il suo assetto è quello che la macchina preferisce. Il suo lato del box sta facendo un lavoro migliore“. Ma la frase più pesante arriva alla fine: “Penso che faticherò anche a Miami. Non so per quanto tempo ancora andrà avanti così. Al momento non c’è una soluzione. Sarà così per il resto dell’anno“.
Il Team Principal Frédéric Vasseur prova a trovare una sintesi della situazione. Parla di un team che “deve migliorare nelle qualifiche” e riconosce i meriti di Leclerc: “Ha gestito bene le gomme, poi nella fase centrale e in quella finale è stato anche più veloce dei due davanti a noi“.
Su Hamilton, invece, il tono è più diplomatico: “Ha avuto difficoltà in aria sporca, poi è andato meglio”. Vasseur ha concluso con una promessa: “Gli aggiornamenti? Non a Miami, ma a Imola. Intanto concentriamoci sulla prossima gara”.
Leclerc si è sbloccato, Hamilton si è perso. Il paradosso di questo inizio 2025 in casa Ferrari è tutto qui: una SF-25 che può portare al podio o lasciare impantanati nel fondo classifica, a seconda del feeling, del momento e – forse – della chimica tra uomo e macchina. La stagione è lunga, ma il sorriso di Leclerc e lo sguardo perso di Hamilton raccontano già due storie diverse.
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