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Dentro la crisi dei Baltimore Ravens

Baltimore Ravens crisi

In un inizio di stagione NFL avvincente e per certi versi fuori dalle righe, l’apparente crisi in cui si ritrovano i Baltimore Ravens è l’argomento che sta generando più dibattiti e attenzioni. Questo perché parliamo di una contender per il Super Bowl, un team ben rodato e che vanta alcuni dei migliori giocatori del pianeta in attacco e in difesa: eppure, al momento il record dice che questa squadra è stata in grado di vincere 1 sola partita su 4. Parlare di traiettorie in NFL è complicato: da un lato ci sono ancora molte partite da giocare, è vero, dall’altro la stagione dura solo 17 match. Se è presto per gli allarmismi, dunque, bisogna anche sottolineare che in nessun campionato ogni partita conta come in questo. Dunque, c’è davvero una crisi a Baltimora? Proviamo a capirci qualcosa di più in base a quanto visto fino ad ora.

Il calendario poco clemente

Alcuni potrebbero vedere la difficoltà del calendario come una scusante – del resto, se sei forte dovresti vincere contro chiunque – ma è un dato di fatto che i Ravens abbiano avuto forse l’avvio di stagione più impegnativo. Nelle prime quattro settimane hanno affrontato infatti 3 contender di livello grossomodo pari al loro: i Buffalo Bills in Week 1, i Detroit Lions in Week 3 e i Kansas City Chiefs in Week 4. L’unico avversario di caratura inferiore, i Cleveland Browns, è stato prontamente spazzato via con il punteggio di 41-10. Sul modo in cui Baltimore ha perso questi tre match entreremo in maniera più approfondita a breve, ma un calendario del genere avrebbe probabilmente lasciato il segno su qualunque squadra.

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Tanti punti non bastano a vincere

Prima della sconfitta con Kansas City, Baltimore aveva una media di 37 punti realizzati: è un dato enorme, che ben restituisce l’immagine di un attacco estremamente variegato e in grado di far male in ogni modo. Eppure, 2 partite su 3 sono state perse al netto di un punteggio molto alto. Significa che la difesa di Baltimore è di basso livello? La questione, in realtà, è più complessa.

Baltimore ha il pregio di avere sia un attacco che una difesa di livello stellare, ma entrambi i reparti non stanno funzionando nella maniera corretta. Le due sconfitte più sanguinose maturate sino ad ora, quelle contro i Buffalo Bills e i Detroit Lions, sono infatti arrivate dilapidando il vantaggio accumulato nell’ultimo quarto. In queste frazioni, le rotazioni offensive diventano più frettolose, conducendo a passaggi incompleti ed errori, mentre la difesa sembra in qualche modo più vulnerabile e incapace di frenare le sortite offensive degli avversari.

Tanta pressione e poca fiducia

Dunque, è un problema di pressione? È difficile pensare che una squadra abituata a stare ad alti livelli come i Ravens possa aver buttato via partite già in tasca per questo motivo, ma è di certo un aspetto da considerare tra i molti fattori di cui stiamo parlando.

E c’è anche un altro punto da sottolineare: qualcuno ha evidenziato come nel match contro Kansas City Lamar Jackson sia apparso poco “sicuro” dietro la sua offensive line: un atteggiamento sicuramente frutto dei 7 sack subiti nel match contro i Detroit Lions. Un eventuale disgregamento del rapporto di fiducia tra linea e quarterback significa non poter contare su un attacco affidabile, e questo sarebbe decisamente un gravissimo problema.

Gli infortuni

Il discorso degli infortuni va trattato come il calendario: non può essere un’attenuante sufficiente a minimizzare i problemi, ma è da tenere in considerazione. La difesa dei Ravens, in particolare, è martoriata: all’appello mancano tasselli fondamentali come Roquan Smith, Marlon Humphrey, Nnamdi Madubuike, Broderick Washington e Kyle Van Noy. E, dato che piove sempre sul bagnato, a questa lunga lista si aggiunge il pezzo più pregiato del roster: Lamar Jackson, fuori per un infortunio al tendine del ginocchio la cui entità è ancora da valutare. Una sua eventuale assenza, se prolungata, potrebbe essere la pietra tombale sulla stagione dei Ravens.

Come si esce da questa crisi?

Come dicevamo, sebbene i segnali siano ben poco incoraggianti, bisogna ricordarsi che la stagione è ancora lunga. Partiamo dal calendario: ottobre vedrà i Ravens affrontare i Texans, i Rams, i Bears e i Dolphins, con anche la bye week tra Los Angeles e Chicago. Un calendario senz’altro molto più abbordabile rispetto a quello di inizio stagione, e che potrebbe permettere a Baltimora di collezionare 4 vittorie su 4 uscite. La bye week, inoltre, dà ai Ravens una settimana aggiuntiva per fare il punto, riallinearsi e smaltire diversi degli infortuni subiti. I giocatori si sono già detti consci della situazione e consapevoli del fatto che non c’è altra strada che andare avanti tutti insieme. Nessuna squadra sa tirarsi fuori da queste secche come i Baltimore Ravens: se non c’è davvero un problema di spogliatoio, allora è possibile che i neroviola riescano davvero ad archiviare la crisi e a lanciarsi verso i playoff con rinnovato entusiasmo.

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