
L’Inter si prepara ad affrontare una sfida “impossibile” contro il Barcellona in semifinale di Champions e San Siro si prepara a vestirsi del suo abito migliore per novanta (o centoventi) minuti di adrenalina pura. Inter-Barcellona è una semifinale che vede favoriti gli spagnoli, ma all’andata i nerazzurri hanno strappato un pareggio per 3-3 che ha dato morale all’ambiente.
Bergomi: "Nella storia del calcio italiano, solo 2 squadre hanno vinto Champions e campionato. L'Inter del Triplete e il Milan di Capello. In Italia è difficile portare avanti le due competizioni. Quest'anno neanche il Liverpool che aveva un vantaggio enorme è riuscito a portare… pic.twitter.com/3qSMemNWtj
— Daniele Mari (@marifcinter) May 4, 2025
La gara è resa imprevedibile nel suo svolgimento dagli stili opposti delle due squadre. Il pareggio dell’andata ha mostrato che può succedere di tutto, anche se i bookmakers continuano a vedere favorita la squadra catalana. Ma con un margine minore rispetto a quello scelto prima della partita che si è giocata a Barcellona.
Come dovrà giocare l’Inter per avere chance? Fabio Capello l’ha detto chiaramente: “Inter, riparti dal coraggio di Barcellona”. E ha ragione. Se i nerazzurri vogliono guadagnarsi un biglietto per la finale, dovranno rievocare la faccia mostrata nella ripresa al Montjuïc, non quella impaurita del primo tempo.

Il piano gara è chiaro: niente barricate. E la conferma arriva dalle scelte di Inzaghi: ancora Dimarco titolare su Lamine Yamal, nonostante il migliore rendimento difensivo mostrato da Carlos Augusto una settimana fa. Capello, peraltro, lo ha detto chiaramente: “Non bisogna chiudersi, sarebbe un errore imperdonabile”.
Yamal, classe 2007, ha già affrontato Champions, Europeo e Champions League con la calma di un veterano e colpi da fuoriclasse. San Siro sarà pure una bolgia, ma il braccino non gli verrà. È proprio per questo che chiudersi dietro, come fatto l’Inter negli ultimi 20 minuti contro il Bayern, potrebbe essere un suicidio tattico. Yamal è un serpente: se lo inviti nella tua area, ti morde.
Capello insiste: la chiave può essere nei cambi di gioco rapidi, bisogna sfruttare la velocità di Dumfries e Dimarco. Ma serve anche una prova perfetta del centrocampo. A Barcellona, Calhanoglu è andato in sofferenza, dovrà essere più veloce e incisivo.
Barella e Mkhitaryan, dal canto loro, dovranno essere capaci di spezzare le linee di passaggio ai catalani, in modo che sia più difficile servire le punte, e di recuperare palla ogni volta che si può. Se il pallone resta nei piedi dei catalani, l’Inter è nei guai. Se riesce a spezzare il gioco e a ripartire rapidamente, invece, può far male.
Non c’è solo Yamal nell’attacco del Barcellona, ma anche un fenomeno come Raphinha, che la federazione calcio in passato ha cercato di convincere a vestire la maglia della nazionale azzurra. purtroppo per l’Italia, senza successo. E poi Pedri, lo sgusciante Fernan Torres, il “killer” della aree di rigore Lewandowski che partirà dalla panchina ma che alla bisogna sarà mandato in campo in caso di assalto finale.

Sullo sfondo, c’è anche la questione infortuni. Lautaro dovrebbe farcela, e per l’Inter è una spinta emotiva oltre che tecnica. Martinez è un capitano vero, uno che trascina. Non sarà della partita invece Benjamin Pavard, marcatore del gol decisivo contro il Bayern. La caviglia fa ancora male e il francese non sarà nemmeno convocato: una brutta botta per Inzaghi. Al suo posto giocherà Bisseck.
Ma anche il Barcellona, come anticipato, recupera un pezzo da novanta: Lewandowski viaggerà verso Milano con la squadra. Il polacco è uno che in area non perdona e certi palloni li trasforma in gol. Se non sta bene, però, può essere un peso più che una risorsa. La Champions è anche questo: una partita a scacchi in cui ogni pezzo va mosso nel modo migliore. E stavolta non c’è un secondo appello: dentro o fuori, sognando Monaco.
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