Il 2024 è stato un anno straordinario per il tennis, regalando emozioni indimenticabili sui campi di tutto il mondo. Partite epiche, ribaltamenti mozzafiato e giocate che hanno sfiorato la perfezione tecnica hanno dimostrato ancora una volta come il tennis sia molto più di uno sport: è pura arte in movimento.
Dai grandi slam ai tornei meno blasonati, campioni affermati e giovani promesse hanno saputo incantare il pubblico con prestazioni straordinarie. In questo articolo, ripercorriamo i match più intensi e spettacolari dell’anno, quelli che ci hanno fatto trattenere il fiato e applaudire davanti a una magia fatta di racchette e talento. Andiamo allora a scoprire le partite di tennis più emozionanti del 2024 . (CONTINUA DOPO LA FOTO)
5. Tiafoe-Shelton (US Open)
Il tennisti statunitensi Frances Tiafoe e Ben Shelton entrano di diritto in questa speciale graduatoria per le oltre 4 ore di spettacolo che hanno regalato nel loro match valido per il terzo punto degli US Open. Tiafoe si è imposto 4-6 7-5 6-7 6-4 6-3, prendendosi anche un rivincita personale dopo la sconfitta di un anno prima sullo stesso campo. La partita è una delle più memorabili del 2024: un derby con colpi di scena, giocate spettacolari, risposte imprevedibili e rimonte impronosticabili.
Un pubblico infuocato ha accompagnato fin dai primi istanti lo scambio di Tiafoe e Shelton, che con il passare delle ore si è fatto infuocato. Alla fine il 26enne del Maryland ha avuto la meglio Tiafoe. La sua tenacia gli ha permesso di recuperare due volte un set di svantaggio. Ha peccato invece di inesperienza e approssimazione il giovane Shelton: solamente 21enne, non ha retto il duello psicologico con il collega e ha gettato tutto al vento nel quarto set. Tiafoe ha messo il sigillo sulla vittoria con break nel quarto game del quinto set.
4. Sinner-Medvedev (Australian Open)
Il 28 gennaio del 2024 è andata in scena la partita più importante della storia recente del tennis italiano. Jannik Sinner si è laureato campione degli Australian Open al termine di una incredibile rimonta ai danni del russo Daniil Medvedev, con i parziali di 3-6, 3-6, 6-4, 6-4 6-3. Era dal 1976 che un italiano non vinceva un Grande Slam. L’altoatesino – dopo quattro ore di battaglia – è diventato il primo italiano a vincere gli Australian Open e a conquistare uno Slam al di fuori della terra rossa.
Dopo Pietrangeli e Panatta, Sinner è entrato nell’Olimpo del tennis italiano. Dopo qualche difficoltà iniziale l’azzurro è riuscito a impadronirsi del gioco, approfittando anche della stanchezza di Medvedev, spompato dopo le più di 20 ore passate in campo per conquistare la finale. Le parole più belle dopo la vittoria Sinner le ha dedicate ai suoi genitori: “Un anno mi sono detto ‘non voglio più giocare così tanto a tennis, sto più attento allo sci’, e loro mi hanno detto che non c’erano problemi, che finché ero felice andava tutto bene. Dopo una sconfitta a tennis mi dicono che non è successo niente, che è solo una partita, la pressione che loro mi tolgono è enorme“.
3. Djokovic-Musetti (Roland Garros)
Probabilmente il match più bello della carriera di Lorenzo Musetti. Al terzo turno del Roland Garros – sulla terra rossa – il tennista italiano ha creduto in una rimonta che solamente lo strapotere di uno come Novak Djokovic è riuscito a sedare sul più bello. Il serbo alla fine si è imposto dopo oltre 4 ore di match 7-5 6-7 2-6 6-3 6-0. Nel primo set, Musetti è partito forte e ha approfittato di qualche errore di Djokovic per strappare il servizio e portarsi avanti 2-1. Tuttavia, Nole ha risposto immediatamente con un contro-break, mostrando la sua solita resilienza.
Lorenzo è riuscito però a rimanere competitivo e a gestire momenti delicati, ma sul 6-5 Djokovic ha cambiato marcia, conquistando il set 7-5 con un gioco impeccabile. Nel secondo parziale, un lungo toilet break di Djokovic ha rotto il ritmo di Musetti, che è rientrato in campo poco concentrato. Al tie-break ha giocato con coraggio chiudendolo 8-6 e rimettendo la partita in equilibrio. Al terzo set vede Musetti è diventato una furia e approfittando del calo del serbo ha 6-2. Nel quarto set è cambiato però tutto. Djokovic ha ritrovato il ritmo e si è aggiudicato il set per 6-3. Arrivati al quinto e decisivo parziale, Musetti, stanco e sfiduciato, non è riuscito a tenere il passo e ha subito un amaro 6-0. Una sconfitta amara che però ha testimoniato la crescita del tennista azzurro, sempre più pronto per competere ai livelli più alti.
2. Djokovic-Alcaraz (Olimpiadi Parigi)
La partita più bella e iconica del 2024 è probabilmente questa, anche se si è consumata in solamente due set. Novak Djokovic ha conquistato l’ultimo grande trofeo che gli rimaneva da vincere in carriera battendo 7-6 7-6 Carlos Alcaraz nella finale di tennis dei Giochi Olimpici di Parigi. Nonostante avesse già partecipato a quattro Olimpiadi, l’unica medaglia prima di quest’anno risaliva a un bronzo a Tokyo nel 2008. La finale è entrata nella storia ancora prima del suo inizio: Alcaraz è diventato il più giovane dal 1988 a partecipare alla finale del singolare maschile, mentre Djokovic è diventato il giocatore più anziano della storia a raggiungere una finale di singolare.
Come se non fosse già abbastanza, con la vittoria conquistata a Parigi Djokovic è entrato in un’altra nicchia di elite della storia del tennis, quella del “Golden Slam”, rappresentata dal merito di aver vinto tutti e quattro principali tornei dello Slam (Wimbledon, Roland Garros, Australian Open e US Open) più l’oro olimpico. Prima di lui ci sono riusciti Rafa Nadal, Andre Agassi, Serena Williams e Steffi Graf.
1. Alcaraz-Sinner (Pechino)
Carlos Alcaraz ha triofnato nell’ATP 500 di Pechino, aggiudicandosi un titolo al termine di una battaglia memorabile contro Jannik Sinner. La sfida, durata 3 ore e 21 minuti, si è conclusa con il punteggio di 6-7, 6-4, 7-6, regalando agli spettatori uno spettacolo di altissimo livello. Entrambi i giocatori hanno dato vita a un match avvincente, caratterizzato da scambi intensi, colpi spettacolari e continui ribaltamenti di situazione.
Sinner ha mostrato grande determinazione, riuscendo a risalire da una situazione complicata nel primo set: sotto 2-5 e con tre set point da fronteggiare, ha mantenuto la lucidità necessaria per ribaltare la situazione e conquistare il parziale al tie-break. Alcaraz, invece, ha alternato momenti di brillantezza (55 colpi vincenti) a errori evitabili, ma nel momento decisivo del match ha dimostrato tutta la sua classe.
Nel tie-break conclusivo, con Sinner avanti 3-0, lo spagnolo ha trovato una serie di giocate incredibili, infilando sette punti consecutivi per chiudere la partita e sollevare il trofeo. Una prestazione che ha confermato Alcaraz come uno dei protagonisti assoluti del circuito, in una sfida che resterà nella memoria degli appassionati di tennis.
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