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Milan, Modric primo violino a San Siro: 28 minuti di pura classe stregano i tifosi

Luka Modric non ha bisogno di presentazioni: cinque Champions, un Pallone d’Oro, una carriera ai vertici che ne ha fatto un simbolo di talento e leadership. A 39 anni, il croato non gioca per collezionare presenze ma per insegnare calcio. Al debutto con il Milan, San Siro gli ha riservato un’accoglienza da star, e lui non ha tradito le aspettative, regalando al pubblico quasi mezz’ora di meraviglia.

Mandato in campo da Allegri per 28 minuti, recupero compreso, Modric si è piazzato davanti alla difesa, guidando la manovra rossonera con la naturalezza di un direttore d’orchestra. E il pubblico è rimasto estasiato dai suoi tocchi e dai suoi movimenti da fuoriclasse.

Appena entrato, Luka si è esibito in un’azione offensiva costruita con Jashari e Okafor, poi l’esecuzione che ha fatto alzare in piedi San Siro: doppio dribbling in un fazzoletto sul povero Sibilli e destro morbido fra le braccia del portiere. Al 90’, ancora un lampo: inserimento sulla destra e cross basso che nessun compagno ha saputo leggere, scatenando il rimprovero del pubblico verso chi non aveva seguito il genio croato.

Milan, Modric al debutto incanta San Siro

Modric non incanta solo durante il match. A gara finita, mentre i compagni erano già sotto la doccia, è rimasto in campo per spiegare movimenti e situazioni a Okafor, mimando con le mani ciò che l’attaccante avrebbe potuto fare meglio. Dettagli che raccontano lo spessore umano di chi non considera il calcio un semplice mestiere ma un’arte da trasmettere.

In uno stadio privo di ultras e tifo organizzato, l’unico nome capace di far alzare i decibel al pubblico è stato il suo. Per il Milan non è stato un semplice debutto stagionale, ma la recita d’esordio del “primo violino”, l’uomo che la tifoseria attendeva con ansia. E se questi sono i primi segnali, è meglio che i compagni si mettano presto al passo con il ritmo del maestro.

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