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Tredicesima, la terribile notizia per gli italiani: cosa succede a dicembre

A partire da domani, venerdì 1° dicembre 2023, i 16 milioni di pensionati cominceranno a ricevere il versamento della tredicesima. Poi sarà il turno dei 19 milioni di lavoratori dipendenti, che potranno contare su uno stipendio raddoppiato entro il 25 dicembre. Secondo i riscontri dell’ufficio studi della Cgia, nei portafogli di queste persone finiranno complessivamente 40,7 miliardi di euro. Eppure, la tredicesima, che tradizionalmente viene spesa dagli italiani in regali di Natale, non sarà più un aiuto concreto. (Continua dopo le foto)

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Caro vita, tredicesima basta appena per coprire le spese

La gioia della tredicesima 2023 durerà poco. Secondo una recente stima dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, lo stipendio in più verrà usato dagli italiani per mettersi in pari con bollette e pagamenti vari. Secondo quanto riporta Adnkronos infatti, solo il 9,6% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi a causa delle “numerose scadenze di dicembre, nonché dall’insostenibile aumento dei prezzi delle bollette, delle rate di mutui e prestiti”. (Continua dopo le foto)

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Dove gli italiani spenderanno la tredicesima

A usare la tredicesima saranno soprattutto coloro che hanno scelto mutui a tasso variabile e che hanno visto le loro rate impennarsi e in alcuni casi persino raddoppiare e che quindi useranno almeno il 29% dell’importo per mettersi in pari. Dietro alla voce relativa a mutui e prestiti vi sono i costi di bollette, a cui sarà destinato ben il 24,60% dell’importo totale dell’accredito: soltanto nel 2019 tale percentuale si fermava al 22,2%. Il 12% dell’accredito in più sarà destinato alle tasse e il 14,8% all’rc auto, che quest’anno è arrivata ad avere prezzi alle stelle. (Continua dopo le foto)

Servono riforme

Sembra quindi che ci saranno sempre meno regali sotto l’albero. Cgia stima che l’ammontare complessivo della spesa destinata ai regali rimanga pressoché lo stesso del 2022, ovvero una cifra compresa tra i 7 e i 7,5 miliardi di euro. Un importo che però rispetto a 15 anni fa è dimezzato. Per restituire capacità di acquisto alle famiglie, ormai impoverite fino allo stremo dai continui aumenti, è necessario un serio impegno da parte del Governo. Serve urgentemente una riforma delle aliquote IVA, degli oneri di sistema in bolletta e del prolungamento del mercato tutelato dell’energia (gas e luce), per non esporre i cittadini a ulteriori aumenti.