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Strage di Altavilla Milicia, è svolta nel caso: cosa si è scoperto

La storia di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, è iniziata con un’assurda telefonata al 112 l’11 Febbraio 2024, durante la quale un uomo ha confessato di essere responsabile della strage. La strage di Altavilla Milicia è una storia di fanatismo religioso, di delirio mistico collettivo e di crudeltà. Al Carabiniere, l’uomo ha di chiamarsi Giovanni Barreca. I militari lo hanno trovano in auto ad attenderli, pronto a confessare di aver ucciso la moglie, Antonella Salamone, e due dei suoi tre figli Emanuel, di soli 5 anni, e Kevin di 16. L’unica sopravvissuta è la figlia 17enne di Barreca. Ora, sembra esserci una nuova svolta nel caso. (Continua a leggere dopo la foto)

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Strage di Altavilla Milicia, svolta nel caso: tutte le news

Sabrina Fina, la donna accusata di aver ispirato la strage d’Altavilla Milicia, insieme al marito, Massimo Carandente, ha comunicato al suo avvocato Marco Rocca in una telefonata di pochi minuti di voler parlare con i magistrati. La coppia, fino ad ora, come riporta The social post, aveva scelto il silenzio, scaricando le responsabilità, nelle poche frasi concesse, a Giovanni Barreca. L’avvocato ha detto: “Sabrina Fina accusata per la strage familiare di Altavilla Milicia insieme al marito Massimo Carandente, a Giovanni Barreca, e alla figlia di quest’ultimo di 17 anni ha chiesto di essere sentita dai magistrati per chiarire la sua posizione. Stanno uscendo versioni soprattutto da parte di Barreca che non rispecchiano quanto successo in quella casa e così la mia assistita vuole essere sentita per chiarire la loro posizione”. In merito a Massimo Carandente, l’avvocato ha detto di credere che anche lui vorrà essere sentito dai magistrati di Termini Imerese: “Non l’ho sentito ma credo che anche per lui preparerò una richiesta. Ci sono tanti aspetti da chiarire e spiegare per fare luce su quanto successo nella villetta di Altavilla”.

“Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva”