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Strage di Palermo, scoperta choc sulla 17enne: cosa faceva durante gli omicidi

Sono in corso le autopsie sui corpi delle tre vittime della strage di Palermo. Mamma e i suoi due figli ucci per un esorcismo dal padre Giovanni Barreca, dai due presunti complici Sabrina Fina e Massimo Caradente e dall’altra figlia 17enne di Barreca. Quest’ultima, lo scorso 14 febbraio, è comparsa dinnanzi alla procuratrice Claudia Caramanna per chiarire il suo ruolo nel triplice omicidio. Dinnanzi alla pm, la ragazza “ha iniziato a rendere un racconto spontaneo, rivelando il suo pieno coinvolgimento nei gravissimi fatti che hanno visto coinvolta la sua famiglia“, si legge nella nota della Procura presso il Tribunale dei minorenni di Palermo.

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Strage di Palermo, scoperta choc sulla 17enne

La primogenita di Giovanni Barrecca, ha confessato di essere stata convinta dal padre e dai suoi presunti complici che il demonio fosse entrato in casa e si fosse impossessato dei corpi della mamma, Antonella Salamone e dei fratelli, Kevin ed Emanuel, 15 e 5 anni. A confessate l’accaduto è stato il capofamiglia delle vittime che ha chiamato i carabinieri nella notte tra il 10 e l’11 febbraio. Gli accertamenti i corso dovrebbero chiarire alcuni punti ancora oscuri sulla strage: come la data esatta degli omicidi. Pare che Antonella sarebbe stata uccisa la notte tra l’8 e il 9 febbraio scorsi, bruciata e sepolta in giardino, i ragazzini seviziati, probabilmente soffocati e incaprettati la notte del 9.

Come ha detto il procuratore Cartosio, pare che “le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli” (continua dopo la foto)

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Cosa faceva durante gli omicidi la 17enne

Nuovi particolari emergono sulla figlia 17enne, ora rinchiusa nel carcere di Malaspina di Palermo che continua a chiedere notizie del padre. La notte tra il 10 e l’11 febbraio, quando Barreca ha confessato gli omicidi, all’arrivo dei Carabinieri, la ragazza era addormentata e accanto a sé aveva i cellulari dei fratelli e della madre, probabilmente sottratti ai familiari perché non chiedessero aiuto. Nella stanza accanto c’erano i cadaveri dei fratelli. Non è tutto, contrariamente a quanto riferito in un primo momento, la ragazza non sarebbe stata in uno stato confusionale al momenti dei delitti, ma riposava tranquillamente nella sua stanza. L’adolescente ha confessato il ruolo avuto nei delitti ammettendo di aver torturato insieme ai tre indagati, tutti in carcere, i familiari e di aver contribuito a seppellire in giardino i resti carbonizzati della madre. Mentre madre e fratelli morivano, poi, la 17enne avrebbe scambiato decine di messaggi con le amiche.