Nell’immaginario comune di quasi ognuno di noi è risaputo che la pallanuoto sia uno sport completo che procura diversi benefici innanzitutto a livello fisico. Ma non c’è solo questo: si tratta infatti di uno sport avvincente e appassionante. La pallanuoto richiede uno sforzo fisico totalizzante. Come il nuoto, è considerata una disciplina completa i cui effetti benefici per il fisico sono evidenti. Innanzitutto sviluppa notevolmente la muscolatura, ma non solo. Anche sotto il punto di vista cardiovascolare la pallanuoto è uno sport che – richiedendo uno sforzo respiratorio non indifferente – sviluppa molto anche questo lato. Andiamo a scoprire meglio storia e regole della pallanuoto.
Quali sono i fondamentali della pallanuoto?
La pallanuoto si gioca in piscina. Il campo da gioco è diviso a metà da una linea ideale e a bordo vasca da due righe bianche. Le linee di rigore della metà campo, dell’area di rigore e dei due metri devono essere chiaramente visibili su entrambi i lati del campo.
I colori utilizzati per segnalare le diverse aree del campo devono essere i seguenti: bianco per la linea di porta e quella di metà campo, rosso per le linee dei due metri dalla linea del goal, e giallo per le linee dei cinque metri dalla linea del goal. Ogni squadra è formata da sette giocatori, incluso un portiere, e da un massimo di sei riserve in panchina.
Quanto durano i tempi della pallanuoto?
Ogni partita a una durata complessiva di 32 minuti di gioco effettivo. Il match è suddiviso in 4 tempi da 8 minuti ciascuno. Questi numeri valgono però solamente per le partite di Serie A. Se consideriamo invece tutte le altre serie, gli incontri sono di 28 minuti di gioco effettivo distribuiti in 4 tempi da 7 minuti per ognuno.
Il tempo inizia a essere conteggiato dal primo tocco della palla e, per determinare la durata effettiva della partita, viene interrotto ogni volta che viene fischiato un fallo, segnato un gol o richiesto un time-out. Tra il terzo e il quarto tempo, il riposo sarà di 3 minuti invece di 2 per permettere anche il cambio di campo. Ogni squadra ha 30 secondi per completare un’azione: se non riesce a farlo entro il tempo stabilito, la palla viene consegnata agli avversari.
Come e quando è nata la pallanuoto?
La pallanuoto nasce tra l’Inghilterra e la Scozia nel XIX secolo con la denominazione di water polo. Nel 1887 viene scritto il regolamento da un giornalista ed istruttore di nuoto inglese chiamato William Wilson. Le regole di questo sport si basano su quelle del calcio e sono adattate al campo acquatico. Le prime partite si disputano nei fiumi tra alcuni gruppi di galeotti per poi spostarsi rapidamente nei college inglesi dove nascono le prime competizioni vere e proprie.
La prima apparizione olimpica della pallanuoto risale a Parigi 1900, ma solamente per gli uomini. Per il torneo femminile bisogna aspettare il 2000. Per quanto riguarda i confini italiani, nella nostra penisola la pallanuoto arriva intorno al 1899 grazie alla società milanese Nettuno che la presenta come un football dell’acqua più faticoso e difficile. La Nazionale Italiana (il Settebello) nasce nel 1923 e partecipa alle sue prime Olimpiadi nel 1934 a Magdeburgo. La prima vittoria azzurra risale al 1948 quando ottiene l’oro alle Olimpiadi di Londra. I successi non sono mancati anche in epoca recente, come i podi di Londra 2012 e Rio 2016. Con una storia più ristretta, anche il Setterosa ha un palmares di tutto rispetto, tra cui una medaglia olimpica.
Le regole da conoscere
I giocatori – che sono 7 – possono essere sostituiti per tutta la durata della partita tranne che in caso di espulsione. Ogni giocatore deve indossare una cuffia chiamata calottina, in modo da consentire a giudici e arbitri di identificare la squadra di appartenenza e il numero di gioco. Per quanto riguarda il gol, si può segnare con qualsiasi parte del corpo tranne che con il pugno chiuso. A ogni squadra sono concessi due time-out per partita. Si può parlare di gol solamente quando la palla supera interamente la linea di porta e solo se più di un giocatore tocca la palla durante l’azione. I tiri immediati sono infatti tendenzialmente proibiti.
Per quanto riguarda le infrazioni c’è una suddivisione tra falli semplici e falli gravi. I primi scaturiscono l’assegnazione di un tiro libero alla squadra avversaria, da effettuare esattamente dal punto in cui è stato commesso il fallo. I secondi sono addebitati direttamente al giocatore che li commette; quando questo accumula tre falli gravi, viene automaticamente espulso. Un esempio di fallo grave è quando viene colpito l’avversario o trattenuto intenzionalmente.
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