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Sinner, ci vuole tempo per tornare ai massimi: vince, ma il prossimo turno sarà una battaglia

Grande pubblico e occhi puntati su Jannik Sinner, alla sua seconda apparizione al Foro. Di fronte, l’olandese Jesper De Jong, fresco di un roboante 6-0 6-2 rifilato a Davidovich-Fokina, non proprio l’ultimo arrivato. E anche contro il nostro numero uno il “tulipano” non ha sfigurato: anzi, per lunghi tratti lo ha messo in difficoltà.

Sinner entra bene in partita, vola sul 4-1 poi va fuori giri: il servizio non gira, i colpi mancano di peso, la consueta pressione dall’inizio alla fine non c’è. E quando la palla rallenta, De Jong si esalta: recupera due break, arriva fino al 4-4. Solo lì Jannik si scuote, ritrova un minimo di ordine e porta a casa il set 6-4 in cinquanta minuti, più sofferti del previsto.

Nel secondo set lo scenario all’inizio non cambia troppo. Il tennis di Sinner è ancora a corrente alternata, le variazioni di De Jong sono velenose. L’azzurro riesce comunque a strappare il servizio all’alba del set, salendo sul 4-2. Lì una brutta caduta dell’olandese, costretto a fermarsi per una botta al polso, mette in pratica fine alla partita.

De Jong, pur lucido e vario, non riesce più a esprimersi al meglio. Sinner alza lievemente il livello: piazza qualche bel colpo, il servizio inizia a entrare. L’olandese, dolorante, si arrende e l’altoatesino chiude 6-4 6-2. Ma il punteggio non racconta le sofferenze vissute, specie nel primo set.

Sinner, con Cerundolo ci vuole un cambio di passo

Lo si è visto chiaramente: questo non è il Sinner pre-stop. Manca il ritmo, manca la brillantezza, manca il killer instinct. Sul 4-1 nel primo set, come ha dichiarato lui stesso dopo il match, ha subito un calo di concentrazione insolito per lui. Il tennis è questione di tempi e tensione, e Jannik deve ancora ritrovare entrambe al 100%. Chi sognava un rientro in stile marziano, dovrà tenere a bada l’impazienza.

Anche la terra rossa lenta di Roma non aiuta, certo. Ma a certificare le difficoltà c’è il primo set: da 4-1 e doppio break, Jannik si complica la vita da solo, lascia rientrare l’avversario e deve cambiare marcia, giocando con la testa, per evitare ulteriori problemi. Segno che il nostro campione sta ancora cercando i suoi ritmi.

Al prossimo turno lo attende Francisco Cerundolo, uno specialista della superficie, già capace di batterlo proprio a Roma due anni fa. Lì non ci sarà spazio per pause o indecisioni. Con l’argentino Jannik dovrà alzare il livello, come ha detto lui stesso dopo la vittoria con De Jong. Vedremo se Sinner saprà stupirci o se gli servirà ancora un po’ di tempo.

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