
Sinner e Musetti, due campioni diversi per stile e carattere che, insieme, stanno portando il tennis italiano in Paradiso. Mai nella storia il nostro movimento aveva toccato queste vette. Con Jannik in cima al ranking ATP e tornato alla vittoria dopo la sospensione di tre mesi, con Musetti in Top 10 e capace di battere un top player come Medvedev sulla terra del Foro Italico.
LE TRE MERAVIGLIE 🤩
— ItaliaTeam (@ItaliaTeam_it) May 14, 2025
Con Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, due italiani nel tabellone maschile tornano ai quarti di finale degli Internazionali di Roma dopo 41 anni: non succedeva dal 1984, quando ci riuscirono Adriano Panatta e Francesco Cancellotti!💪
E Jasmine Paolini è già… pic.twitter.com/A1Rm4fWAOp
L’Italia vive il suo momento d’oro. Non è solo una sensazione, ma un fatto: i due azzurri sono nei quarti di finale degli Internazionali di Roma, 40 anni dopo l’exploit di Cancellotti e Claudio Panatta. Ma ora gli azzurri non ci arrivano come outsider, ma con l’ambizione di andare fino in fondo. Sinner è l’uomo da battere, Musetti la rivelazione che macina vittorie sulla terra rossa.
Dopo il successo in due set contro Cerundolo, l’altoatesino non ha nascosto la soddisfazione: “Avevo bisogno di questa partita. Sono rimasto mentalmente solido, ho alzato il livello”. È il volto di un campione che non si accontenta, che costruisce ogni vittoria come se fosse un mattone in più verso la vetta – anzi, verso la conferma della vetta, perché ora c’è da difenderla il più a lungo possibile: a caccia di record. (continua dopo la foto)

“È stata una grande sfida per me“, ha aggiunto Jannik, “soprattutto in questo momento in cui sto cercando di adattarmi. C’è stato un game lunghissimo in cui ho subito il contro-break e ho cercato di restare solido. Mi sono sentito meglio e questo mi rende soddisfatto”. Il numero uno del mondo ha disputato un match in crescendo contro un avversario fra i migliori sulla terra rossa, e nel secondo set si è rivisto il Sinner dominante che ci aveva entusiasmato prima dello stop forzato.
A sua volta Lorenzo Musetti ha scritto un’altra pagina felice della sua stagione battendo Daniil Medvedev, in un match point terminato dopo oltre tre ore di stop per la pioggia. Lo scroscio d’acqua arrivato proprio nel momento di servire l’ultimo punto per chiudere il match sembrava una beffa incredibile del destino, invece il “Muso” non ha tremato.
Lorenzo ha vinto con coraggio, rischiando, restando concentrato in una giornata “strana”, come lui stesso ha raccontato. “Sono contento di aver rischiato, tutto questo ha pagato. È stata una giornata difficile da gestire, con tante emozioni. Non mi ero mai allenato su questo campo e all’inizio dovevo prendere le misure“. (continua dopo la foto)

Poi l’ammissione lucida: “Ho iniziato con troppa fretta, sapevo che con Daniil era la cosa più sbagliata. Dopo il break mi sono sciolto, anche oggi il servizio ha funzionato benissimo e credo di aver giocato una grande partita”. Il pubblico è stato il terzo protagonista del match, rimanendo sugli spalti nonostante gli stop, i dubbi, il freddo. E Musetti ha apprezzato: “Grazie a tutti quelli che sono rimasti. Non è stato facile. In quelle ore ho pensato 100.000 volte al match point”
Sinner, numero 1 al mondo, e Musetti, che sta finalmente trovando la sua dimensione, rappresentano due modi diversi ma complementari di vivere il tennis. Jannik è ingegneria mentale e potenza, Lorenzo è arte e istinto. Insieme stanno portando il tennis italiano verso un orizzonte mai visto.
E Roma, in questi giorni, è il cuore pulsante di questa rivoluzione azzurra. Il Foro Italico è diventato la casa dei sogni, e l’Italia del tennis ha trovato la sua generazione d’oro. Una generazione che non ha paura del futuro, perché lo sta già costruendo, punto dopo punto.
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