Il caso Ferrara e le accuse sullo scandalo Clostebol
Il riferimento è alla riassunzione di Ferrara, preparatore che era stato sospeso dallo staff di Sinner dopo la vicenda legata al Clostebol, sostanza proibita individuata in una positività poi sanzionata con tre mesi di sospensione per l’altoatesino. Una vicenda chiusa con un accordo tra atleta e WADA, ma su cui Kyrgios continua a martellare.
Secondo lui, la riabilitazione di Ferrara rappresenta un doppio standard: “Ferrara sì, Naldi no”, ha commentato, con riferimento al fisioterapista Giacomo Naldi, che massaggiò Sinner senza guanti dopo essersi trattato con uno spray contenente la sostanza incriminata. Il tutto mentre Ferrara ha nel frattempo lavorato anche con altri tennisti, come Berrettini.

La strategia di Kyrgios: provocazione continua o ossessione?
Difficile distinguere quanto ci sia di strategia e quanto di reale antipatia nel comportamento di Nick Kyrgios. Di certo, il tennista australiano sa perfettamente come attirare l’attenzione mediatica. Le sue bordate contro Sinner, puntuali e sempre mirate, sembrano rispondere a una logica precisa: alimentare un personaggio divisivo, che vive di tensioni e contrasti.
Tuttavia, il confine tra provocazione e ossessione si fa sempre più sottile. Nel frattempo, mentre Kyrgios incendia i social, Sinner vince a Wimbledon, guida il ranking ATP e si prepara alla nuova stagione con una calma e un’efficacia che, nel tennis, parlano molto più forte delle parole.
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