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Sanremo, il comune fa sul serio: vogliono dire addio alla Rai, cosa succede

    Chi può partecipare al bando per il Festival di Sanremo

    Il bando è riservato agli operatori audiovisivi nazionali in chiaro, dotati di un canale generalista e che abbiano esperienza documentata nell’organizzazione di grandi eventi. Non sarà quindi un “bando per tutti”: no ai piccoli broadcaster o alle piattaforme streaming, almeno per ora. Si guarda a chi può davvero reggere l’enorme macchina del Festival. Il soggetto selezionato dovrà garantire un corrispettivo minimo di 6,5 milioni di euro, versare l’1% dei ricavi da pubblicità e utilizzo dei marchi del Festival, assicurare la trasmissione televisiva del Festival in chiaro, valorizzare il brand Sanremo in Italia e all’estero e mantenere la qualità e la tradizione della manifestazione. Inoltre, dovrà occuparsi anche di Sanremoinfiore, almeno due eventi aggiuntivi, uno dei quali estivo, scelti dal Comune, la cerimonia per la targa celebrativa del vincitore in via Matteotti, la presenza in gara dei vincitori di Area Sanremo e la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo. (Continua dopo le foto)

    Che succede ora?

    I progetti dovranno essere presentati entro 40 giorni. Con la pubblicazione di questo bando, si apre uno scenario completamente nuovo: Mediaset, La7 o Discovery potrebbero entrare in gioco e ridefinire l’identità di Sanremo. La Rai ora dovrà ora competere su base pubblica. Potrebbe presentare la propria proposta, ma dovrà vedersela a parità di condizioni con gli altri broadcaster.

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