La pensione è una obbligazione che consiste in una rendita vitalizia o temporanea corrisposta a una persona fisica in base a un rapporto giuridico con l’ente o la società che è obbligata a corrisponderla per la tutela del rischio di longevità o di altri rischi (invalidità , inabilità , superstiti, indiretta). Il sistema pensionistico pubblico è finanziato con l’imposizione fiscale, da cui deriva il termine obbligatorio, ossia con l’obbligo di pagare agli enti previdenziali i contributi obbligatori per le assicurazioni obbligatorie i quali assumono la forma di imposte dirette o imposte indirette a seconda dei soggetti contribuenti. Nel caso di gestioni in deficit il finanziamento è integrato con ulteriori trasferimenti dalla fiscalità generale. Con le pensioni luglio 2023 diventeranno finalmente effettivi gli aumenti delle pensioni minime, previsti con la Manovra e che sarebbero dovuti entrare in vigore a gennaio. (Continua a leggere dopo la foto)
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Pensioni luglio 2023, in arrivo gli aumenti previsti dal Governo
Buone notizie per tutti i pensionati italini. Da luglio la pensione minima diventa più pesante. Ma non per tutti. L’aumento straordinario deciso dal governo con l’ultima manovra riguarderà solo gli ex lavoratori e non chi dall’Inps riceve un bonifico di tipo assistenziale. Escluso, per esempio, chi ha una pensione minima d’invalidità civile. Questo aumento riguarderà , dunque, solo chi ha versato i contributi previdenziali, il ché restringe la categoria dei beneficiari. Se si sono superati i 75 anni, la minima passa da poco meno di 564 euro al mese a quasi 600; chi è più giovane, invece, potrà , al massimo, raggiungere i 572 euro. Su Affaritaliani.it si legge che “con le pensioni luglio 2023 diventeranno finalmente effettivi gli aumenti delle pensioni minime, previsti con la Manovra e che sarebbero dovuti entrare in vigore a gennaio. Per quest’anno l’assegno sarà più ricco dell’1,5%, percentuale che sale al 6,4% per gli over 75. Nel 2024 si passarà a un aumento del 2,7%. Non solo, dal primo luglio circa 1,3 milioni di italiani che percepiscono una pensione minima oltre all’adeguamento dell’assegno riceveranno gli arretrati dei mesi da gennaio a giugno”. (Continua a leggere dopo la foto)
Quando nascono le pensioni
Il primo atto legislativo di cui si ha conoscenza risale al 1812 nei regni di Napoli e di Sicilia con la Legge 4 ago. p. 124 che introdusse un fondo pensionistico per gli ufficiali e impiegati statali, per le vedove e per gli orfani. Nel 1889 Otto Von Bismarck introdusse una previsione pensionistica per i dipendenti della pubblica amministrazione che garantiva la pensione ai lavoratori dipendenti e stabilì, appunto, l’età limite per usufruire di questo diritto. Da quel momento molti paesi industrializzati dell’Europa e gli Stati Uniti presero spunto dalle normative della Germania quando si trattò di regolamentare, sotto questo aspetto, il mondo del lavoro. La previdenza sociale dopo l’unità nasce nel 1898 con la fondazione della “Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai” , l’iscrizione a tale istituto diventa obbligatoria solo nel 1919, anno in cui l’istituto cambia nome in “Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali”. Nel 1933 la CNAS diventerà Istituto Nazionale Fascista per la Previdenza Sociale. La pensione sociale viene introdotta solo nel 1969. Esistono inoltre Enti previdenziali per specifiche categorie di lavoratori (giornalisti, notai, avvocati, commercialisti).