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Napoli, ora è crisi e Conte è sibillino: “Non voglio accompagnare un morto”

Napoli, dopo il netto ko contro il Bologna, il tecnico ha parlato in conferenza stampa usando parole da interpretare sul suo futuro e sulla squadra, senza risparmiare nessuno. “Io sono preoccupato, c’è poco da dire. Se si perdono cinque gare, significa che qualcosa non sta andando nel verso giusto”, ha detto l’allenatore, che ha messo nel mirino l’atteggiamento dei suoi giocatori.

Poi Conte è stato sibillino, facendo pensare persino a un suo possibile passo indietro: “Non ho voglia di accompagnare un morto. Io sono il primo eventualmente a prendermi responsabilità, ma non vedo alchimia, ognuno pensa al proprio problema. Trapianti di cuore non si possono fare”, ha aggiunto Conte, evidenziando la mancanza di spirito, unità e determinazione nel gruppo. (continua dopo la foto)

Per il tecnico, la squadra non ha ancora superato la sbornia del successo passato. “Non bisogna dimenticare che dopo il terzo scudetto il Napoli è arrivato decimo, ma non credo sia stato di grande insegnamento. A volte si pensa che dall’oggi al domani il brutto anatroccolo diventi cigno. L’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di straordinario, ma dobbiamo chiederci se oggi c’è la voglia giusta o se ci stiamo crogiolando sulla vittoria del passato“.

Secondo l’allenatore, il problema non è solo tecnico: “Sicuramente non abbiamo l’energia della passata stagione. I ragazzi sanno bene cosa penso. Mi dispiace non riuscire a cambiare questa tendenza nei quattro mesi che sono trascorsi: significa che non sto facendo un buon lavoro o qualcuno non vuole sentirlo“.

Il dato che più preoccupa è lo zero alla voce tiri in porta: un segnale evidente della sterilità offensiva. Conte ha comunque speso parole positive per Hojlund, autore di una prova generosa. (continua dopo la foto)

Rasmus Hojlund of SSC Napoli looks on during the serie Serie A Enilive match between SSC Napoli and Genoa CFC at Stadio Diego Armando Maradona on October 5, 2025 in Naples, Italy (Photo by Giuseppe Maffia/NurPhoto via Getty Images)

“Sinceramente non mi è dispiaciuto, forse è stato il migliore in campo per me: ha tenuto botta, ha attaccato la profondità. Lucumì ha fatto fatica a tenerlo. Poi se chiudiamo la prestazione solo sul fare o meno gol, il discorso cambia. Avevamo preparato alcune cose ma avremmo dovuto supportarlo di più“.

Infine, l’allenatore ha sintetizzato il problema principale: “Loro avevano più voglia e più entusiasmo, e questo deve far riflettere. Abbiamo fatto il compitino, ma una squadra come il Napoli deve avere un’energia diversa rispetto a quella che sto vedendo da inizio stagione”.

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