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Milan, parte la “rivoluzione”, ma prima si penserà alle cessioni: il primo nome in lista per il nuovo corso

Clima teso, delusione palpabile e cambi in vista: il Milan si congeda dalla stagione e la proprietà viene pesantemente contestata dai tifosi. Cori, slogan, striscioni, i tifosi che “scrivono” con i loro corpi la scritta Go Home sugli spalti, l’invocazione, quasi una preghiera: Liberate il Milan. Ma in tutto questo, la società traccia una linea e guarda avanti.

Incuranti delle proteste di un popolo sempre più disilluso, i dirigenti pensano a una vera e propria rivoluzione. I tifosi hanno detto la loro in modo chiaro: la squadra va rifondata, e la dirigenza si è messa in moto. Prima di pensare agli acquisti, però, ci sarà da fare i conti con addii pesanti. L’assenza delle Coppe Europee per il prossimo anno avrà un riflesso tecnico ed economico.

La serata contro il Monza è stata emblematica. Mentre sugli spalti regnava il silenzio misto a fischi, fuori dallo stadio la protesta contro proprietà e dirigenza prendeva corpo. A fine gara, Tijjani Reijnders, uno dei pochi a salvarsi quest’anno, ha salutato a lungo i compagni lasciando San Siro con uno sguardo eloquente.

Il Manchester City ha messo sul piatto un’offerta importante e l’accordo sembra vicino. Il centrocampista olandese, premiato come miglior interprete del ruolo in Serie A, è destinato all’addio. Un altro duro colpo per i supporter rossoneri, che Reijnders l’avrebbero voluto come perno del nuovo corso, e invece saranno loro malgrado costretti a vederlo partire per altri lidi.

L’olandese potrebbe non essere il solo ad andarsene. Leao e Theo Hernandez non hanno preso parte all’ultima partita stagionale e hanno osservato tristemente gli ultimi 90 minuti dalla panchina, tra la freddezza del pubblico e idee per il futuro che sembrano sempre meno tinte di rossonero.

Il portoghese ha rimosso ogni riferimento al Milan dai social ed è seguito con insistenza dal Bayern Monaco, mentre l’esterno francese sembrava aver già chiuso il ciclo in rossonero ma in questo momento è in bilico fra un rinnovo difficile e una partenza che, però, avrebbe bisogno di un acquirente deciso a investire su di lui. (continua dopo la foto)

Più complicato il caso Maignan. Il portiere è in scadenza nel 2026: anche qui, si tratta di concordare un rinnovo oppure di trovare una nuova squadra che sia disposta a scucire i 25 milioni chiesti dal club rossonero. L’estremo difensore francese ha alternato ottimi momenti e distrazioni dolorose, soprattutto in Champions, e ai vertici stanno ragionando sul da farsi.

L’ad Furlani, prima del match, ha parlato di una “settimana di annunci“, spiegando che non ci sarà bisogno di vendere a tutti i costi nonostante l’assenza dalle coppe. Le parole però sembrano smentite dai fatti. Intanto il nuovo Ds Igli Tare, la cui firma dovrebbe essere annunciata in queste ore, ragiona su un mercato che non sarà semplice.

Un altro motivo di insoddisfazione è proprio nei tempi lunghi per l’annuncio ufficiale del nuovo Ds: Tare era libero, avrebbe potuto cominciare a lavorare prima, invece si è perso tempo prezioso. Dopo l’albanese toccherà al nuovo allenatore, un nome su cui vige ancora massimo riserbo.

Nel frattempo, si guarda già al mercato in entrata. Il primo nome cerchiato in rosso è quello di Federico Chiesa, attualmente a Liverpool ma in cerca di rilancio dopo una stagione opaca. Il Milan vorrebbe riportarlo in Serie A, puntando su un talento che, se messo nelle condizioni giuste, può ancora fare la differenza. Il tempo degli esperimenti è finito. Il Milan vuole voltare pagina e lo farà acquistando giocatori italiani. Un primo passo verso la ricerca di un’identità smarrita.

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