La figura del farmacista: “So chi è, ma non farò nomi”
Sul presunto farmacista con cui Liliana avrebbe avuto un rapporto speciale, Visintin si mostra cauto. Ammette di conoscere la persona in questione, ma si rifiuta di fare nomi. “Andavamo spesso a trovarlo, era un amico”, racconta. “Lo conosco da anni, sapevo della loro amicizia. Ma oltre a questo, non c’è altro da dire. So chi è, ma non lo dirò”. Una dichiarazione che vuole spegnere il fuoco delle insinuazioni, senza però negare la frequentazione. Un’amicizia, quella tra Liliana e il farmacista, che Visintin conosceva, ma che secondo lui non aveva nulla di segreto o ambiguo.

Un caso ancora irrisolto
La vicenda di Liliana Resinoviches continua a tenere alta l’attenzione mediatica. Il mistero che circonda la sua scomparsa e la morte resta, a distanza di anni, senza una risposta definitiva. Le indagini non hanno ancora individuato responsabilità precise, e ogni nuova testimonianza rischia di alimentare teorie, sospetti, domande. Nel frattempo, la richiesta di Sebastiano Visintin è tanto semplice quanto umana: “Lasciate che Liliana riposi in pace. Basta con le parole fuori luogo. Chi la amava davvero oggi ha il dovere di proteggerla dal fango”. L’intervento di Visintin a Quarto Grado si chiude con un appello sobrio ma potente: “Non trasformiamo il dolore in spettacolo. La verità deve emergere dai fatti, non dai racconti distorti”.
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