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Juventus, Tudor in emergenza totale per la trasferta di Bologna: cosa farà il Mister bianconero

È una Juventus ridotta all’osso, quella che si prepara alla trasferta di fuoco sul campo del Bologna. Passano i mesi, cambiano le classifiche, persino le panchine, ma a Torino si combatte sempre la stessa guerra: quella contro gli infortuni. E quando non sono i muscoli, ci si mette la sfortuna: squalifiche, ricadute, persino fratture.

Igor Tudor, chiamato a guidare i bianconeri in zona Champions, si ritrova a lavorare con appena 16 giocatori di movimento e i portieri. Non succedeva dai tempi della sciagurata trasferta a Lecce, quando in distinta ne comparvero appena 13. Un déjà vu che, alla vigilia del big match contro un Bologna brillante e affamato, suona come un campanello d’allarme.

La lista degli assenti è lunga e pesante. Vlahovic non è ancora al top dopo il problema muscolare, Koopmeiners è praticamente certo del forfait per l’infiammazione al tendine d’Achille. In difesa mancano Bremer, Cabal, Gatti (solo in fase di recupero) e Kelly, appena finito ko.

Al tecnico croato restano Renato Veiga e Kalulu come centrali di ruolo. Il terzo? Una soluzione da laboratorio: l’arretramento di Cambiaso, che permetterebbe a Kalulu di non adattarsi “contromano”, o il giovane Savona, ma con tutti i rischi del caso. L’ipotesi più percorribile è proprio l’inserimento dell’ex Genoa a sinistra, con Weah sulla fascia.

A centrocampo sarà ancora Locatelli a dover far quadrare il cerchio, affiancato da McKennie e Thuram. Douglas Luiz, finito nell’ombra dopo lo sfogo social non apprezzato dalla società e appena quattro minuti giocati in era Tudor, difficilmente rivedrà il campo.

Se Vlahovic non recupera, sarà Kolo Muani a guidare l’attacco. Alle sue spalle, pochi dubbi: accanto a Nico Gonzalez, dovrebbe toccare a Francisco Conceiçao, che ha brillato da subentrato a Parma ma non ha ancora avuto una chance da titolare con Tudor (solo 83 minuti su 450 totali).

Esiste anche un’ipotesi più ardita, con McKennie avanzato sulla trequarti, Savona in difesa e Weah-Cambiaso contemporaneamente sulle fasce. Ma è una mossa che il tecnico sembra voler tenere come ultima carta. Forse per una questione di equilibrio, forse di gestione mentale.

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