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Juventus, ecco da cosa dipende il mercato di gennaio: e c’è il nodo Vlahovic

La Juventus di Luciano Spalletti è ancora un cantiere aperto, ma a Torino i tifosi si chiedono già se la squadra verrà rafforzata al mercato di gennaio. L’allenatore toscano, appena arrivato, dovrà conoscere a fondo la squadra e valutarne i limiti prima di chiedere rinforzi e soprattutto di indicare in quali ruoli intervenire.

Una volta completata la prima fase del lavoro, la sessione di calciomercato invernale potrebbe essere fondamentale per completare e migliorare una rosa che ha mostrato lacune e che non è stata costruita dal nuovo tecnico. Si può quindi immaginare che verrà adattata al suo credo calcistico con qualche innesto mirato. (continua dopo la foto)

Oltre al discorso sulla scelta di eventuali rinforzi, il nodo principale resta quello legato a Dusan Vlahovic. Il centravanti serbo, in scadenza nel 2026, pesa sul bilancio per 12 milioni netti e il club dovrà decidere se provare a rinnovare, cedere l’attaccante a gennaio o se rischiare di arrivare a scadenza e di perderlo a zero.

Il rendimento di Dusan, che con l’Udinese ha giocato una buona gara, ha cambiato le gerarchie: David e Openda non si sono ancora integrati con la squadra e sembrano ancora un po’ spaesati nelle dinamiche del calcio italiano. In questo momento, quindi, il serbo è il probabile punto di riferimento offensivo di Spalletti, almeno all’inizio: ma nello stesso tempo, il suo futuro è ancora un rebus.

Il mercato bianconero ruoterà intorno al modulo che l’ex Ct della Nazionale deciderà di adottare. Se il tecnico dovesse puntare sul 4-3-3, servirà un regista puro, un’alternativa affidabile o addirittura un sostituto di Locatelli (che potrebbe essere schierato come mediano) per gestire il possesso e dare ritmo alla manovra.

Diverso lo scenario in caso di un ritorno alla difesa a tre, soluzione già sperimentata in Nazionale con il 3-4-2-1: in questo caso, la priorità diventerebbe un esterno destro di ruolo. Finora su quella fascia si sono alternati Kalulu, Joao Mario, Cambiaso e McKennie, ma manca ancora un profilo specifico e stabile, richiesto già da Tudor in estate. A meno che il portoghese, sinora poco impiegato, non venga ritenuto affidabile dal nuovo allenatore. (continua dopo la foto)

Spalletti ha appena iniziato il suo lavoro, e per ora osserva e valuta. La società, dal canto suo, dovrà decidere se investire altri soldi dopo i tanti già spesi quest’etate. Poi, i dirigenti dovranno capire se conviene puntare su Vlahovic rinnovandogli il contratto o se monetizzare a gennaio.

Le parole del serbo, “penso solo al presente“, non sono certo sufficienti a sciogliere i dubbi di una dirigenza che non vuole trovarsi impreparata, anzi se visea dal lato “pessimista” suonano un po’ preoccupanti.

La Juventus, come è ovvio subito dopo un cambio in panchina, è in piena fase di transizione. A gennaio si capirà se la società bianconera intende sostenere davvero le scelte tattiche di Spalletti con rinforzi mirati, o se il tecnico dovrà continuare ad adattarsi al materiale esistente e scelto da altri. Anche da queste decisioni passerà il futuro sportivo del club.

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