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Ranking ATP e WTA: Sinner al comando, Paolini nona

Jannik Sinner

Il tennis mondiale si sta lentamente avvicinando al culmine della stagione con lo US Open all’orizzonte, ma è già tempo di bilanci e riflessioni. Dopo la vittoria storica di Jannik Sinner a Wimbledon, l’Italia si ritrova ai vertici non solo grazie al proprio campione, ma anche per la crescita di tanti altri talenti, soprattutto nel circuito ATP. La classifica mondiale maschile vede conferme e scalate, con ben sette azzurri nella top 50, mentre nel femminile Jasmine Paolini resta solida in top-10, unica italiana a reggere il confronto con le grandi protagoniste del circuito.

Sinner ancora al comando

Jannik Sinner ha conquistato Wimbledon con maturità (primo grande trionfo dopo la squalifica), scrivendo un altro capitolo straordinario della sua carriera. L’altoatesino ha confermato il primato nel ranking ATP con 12.030 punti, consolidando una vetta che, salvo sorprese, manterrà almeno fino agli US Open, dove tornerà per difendere il titolo conquistato lo scorso anno. La sua programmazione, prevede ora una pausa dai tornei: niente Toronto, rientro previsto a Cincinnati per il Master 1000 di agosto. Un’occasione per recuperare energie e prepararsi al meglio per il Grand Slam americano, per il quale sarà ancora una volta il favorito.

La gestione del calendario è diventata uno degli elementi chiave della sua crescita. Dopo essersi affermato sul prato di Wimbledon, Sinner ha scelto di preservare il fisico e la tenuta mentale in vista dei grandi appuntamenti. Il suo dominio attuale sul circuito è netto, sia sul piano del punteggio che sul fronte del rendimento: la distanza tra lui e il secondo classificato Carlos Alcaraz (8.600 punti) è considerevole, mentre il terzo gradino del podio è occupato da Alexander Zverev (6.030), a conferma dell’ampio margine costruito dall’azzurro. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

La classifica ATP

Non solo Sinner: l’Italia del tennis maschile sta vivendo un momento d’oro. La classifica ATP aggiornata mostra un movimento solido e in crescita, con ben sette giocatori nella Top 50 e nove nella Top 100. Al secondo posto tra gli italiani troviamo Lorenzo Musetti, che mantiene la settima posizione (3.350 punti) nonostante un momento altalenante. Dietro di lui c’è l’uomo del momento, Flavio Cobolli, che grazie a un ottimo Wimbledon e alla prestazione nella Hopman Cup a Bari è salito alla posizione numero 18, suo best ranking, con l’obiettivo concreto di entrare nella top 15.

A completare il quadro dei primi 50 troviamo Lorenzo Sonego (n.37), in crescita dopo aver guadagnato tre posizioni; Matteo Berrettini (n.42), in lieve calo per la mancata partecipazione al torneo di Gstaad che aveva vinto l’anno scorso; c’è poi Matteo Arnaldi (n.44) e soprattutto Luciano Darderi (n.46), in grande ascesa dopo il titolo conquistato a Bastad. Quest’ultimo sarà protagonista anche nel 250 di Umago come testa di serie numero 2. Sono loro a garantire la continuità del tennis italiano in una fase di transizione in cui l’esperienza si mescola al talento emergente. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

Le nuove leve italiane

Proprio tra le nuove leve spiccano diversi nomi che stanno iniziando a fare rumore anche fuori dai confini italiani. Mattia Bellucci (n.63) e Luca Nardi (n.96) completano la Top 100 tricolore, mentre tra le new entry in classifica è doveroso segnalare le migliori posizioni in carriera di Andrea Pellegrino (n.128), Matteo Gigante (n.127) e Federico Cinà (n.238). Il pugliese Pellegrino ha sfiorato i quarti a Gstaad dopo aver mancato cinque match point contro Griekspoor, mentre Gigante si è guadagnato la scalata grazie alla semifinale raggiunta a San Marino.

Il ranking globale ha visto pochi scossoni nella Top 10, con l’unica variazione rappresentata da Ben Shelton che ha superato Holger Rune salendo all’ottavo posto. Tra i movimenti degni di nota in classifica c’è anche l’exploit dell’argentino Juan Manuel Cerundolo, che con la finale a Gstaad ha guadagnato 28 posizioni tornando nella Top 100 (n.81), e quello dell’olandese Jesper De Jong (n.83), finalista a Bastad.

Guardando al futuro, si apre la cosiddetta “settimana dei due mondi”, con tornei su terra in Europa e cemento in Nord America. Tra gli italiani in campo negli Stati Uniti ci saranno Musetti, Cobolli e Sonego, mentre Darderi proseguirà la sua avventura sulla terra a Umago. Berrettini, Bellucci e Nardi restano fermi per recuperare la condizione. Taylor Fritz sarà l’unico tra i primi sei del ranking a giocare nella capitale americana, dove si prevede spettacolo con tanti outsider pronti a emergere. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

La classifica WTA

Sul fronte femminile, la situazione è meno brillante ma non priva di motivi per sorridere. Jasmine Paolini, unica italiana in Top 10, conferma la nona posizione nonostante l’eliminazione prematura a Wimbledon. Dopo il torneo londinese, la toscana ha deciso di prendersi qualche giorno di pausa prima di affrontare la trasferta americana in vista degli US Open. Una scelta sensata per preparare al meglio la fase finale della stagione, quando sarà fondamentale confermare la qualificazione alle Finals.

Il tennis femminile mondiale resta dominato da Aryna Sabalenka, ancora saldamente al primo posto. La bielorussa si sta preparando per lo US Open con l’obiettivo di vincere il suo primo Slam stagionale e difendere il titolo conquistato lo scorso anno a New York. Alle sue spalle incalzano l’americana Coco Gauff e soprattutto la polacca Iga Swiatek, rinata dopo la vittoria a Wimbledon che ha interrotto un periodo complicato.

Per quanto riguarda le altre italiane, la classifica è piuttosto stagnante: solo Lucia Bronzetti (n.70) ed Elisabetta Cocciaretto (n.77) sono presenti nella Top 100. Un dato che evidenzia un momento complesso per il movimento femminile azzurro, che fatica a trovare nuove protagoniste capaci di affermarsi stabilmente nel circuito. In positivo, si segnala il balzo in avanti della giovane Tyra Grant, che ha guadagnato 25 posizioni arrivando al numero 251 del mondo: un segnale incoraggiante per il futuro, anche se i tempi per vederla tra le big sono ancora lontani.

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