x

x

Vai al contenuto

I dilemmi di Spalletti: Italia con le stampelle, il problema Haaland e la difesa da inventare

L’Italia di Spalletti parte zoppicando, e non solo in senso figurato. Mentre Erling Haaland ha buttato le stampelle un mese fa ed è tornato a fare gol in Premier, il nostro Ct deve raccattare pezzi sparsi per costruire una difesa degna di questo nome. La trasferta in Norvegia rischia di trasformarsi in un incubo se il centravanti del Manchester City non sarà arginato efficacemente.

Con i suoi numeri da cyborg – 40 gol in 41 presenze con la nazionale norvegese, 22 in 31 con il City in questa stagione – Haaland rappresenta l’ostacolo più grande per una retroguardia che al momento, fra assenze e rinunce, è ancora in alto mare.

Il piano iniziale di Spalletti prevedeva l’esperienza di Francesco Acerbi al centro della difesa. Ma il “gran rifiuto” dell’interista ha scatenato polemiche e lasciato un vuoto difficile da colmare. La FIGC è furiosa, e Gianluigi Buffon non ha usato giri di parole: “Un calciatore non dice no al ct, dice no a un qualcosa di più grande: l’Italia”. (continua dopo la foto)

In ogni caso, Spalletti deve trovare una soluzione e si aggrappa a Federico Gatti, il centrale della Juventus che però non è al top: a fine marzo si è fratturato il perone, è tornato a giocare pochi minuti a Roma e a Venezia, ma non è titolare da Germania-Italia di marzo. Da centrale nella difesa a tre, però, può rendere meglio, specie con un riferimento fisso come Haaland.

Spalletti si aggrappa anche a un precedente positivo. A dicembre, Gatti annullò Haaland allo Stadium in un Juve-City finito 2-0. Partita ultra-difensiva, certo, ma efficace: marcatura pulita, niente falli, solo concentrazione e fisicità. Alla fine, Erling gli chiese la maglia, riconoscendogli il merito.

Ora il punto interrogativo resta la condizione fisica: Gatti si è allenato con intensità negli ultimi giorni, approfittando anche della pausa dopo il campionato. Il ct lo vede in crescita, e al momento è il favorito per completare la linea difensiva con Di Lorenzo e Bastoni.

Ieri le prove tattiche non erano ancora rivelatrici: Gatti ha lavorato accanto a due giovani della Fiorentina, sostituendo i titolari a riposo. Sull’altro lato, Coppola, Gabbia e Ranieri testavano una seconda ipotesi. Tra tutti, Gabbia resta l’alternativa principale se Gatti non dovesse farcela.

Ma il problema non è solo fisico: è anche psicologico e organizzativo. Non poter contare sull’esperienza di Acerbi, la cui rinuncia va ad aggiungersi a una spirale di infortuni e incognite, rappresenta un problema anche da un punti di vista psicologico. E Spalletti non dovrà trovare solo i titolari giusti, ma dovrà essere bravo a motivare la squadra. (continua dopo la foto)

Gatti

Anche perché non c’è solo la difesa. La Norvegia ha una squadra ricca di corsa e di talento, e bisognerà arginarla a centrocampo e aggredirla in difesa. Un altro problema in questo senso nasce dalla condizione fisica e mentale degli interisti, reduci dalla disfatta di Monaco. Forse, il più arrabbiato e voglioso di riscatto potrebbe essere Frattesi, mentre Barella vive un momento di forma pessimo.

Nel caos difensivo azzurro, risuona l’eco delle parole di Buffon: “Il valore unico è la maglia azzurra”. Un richiamo all’orgoglio che ora deve diventare anche un’arma, oltre a quelle tattiche. Perché Haaland non aspetta, e in casa sua, davanti al pubblico di Oslo, cercherà di approfittare di ogni indecisione della nostra retroguardia.

Spalletti ha un piano, sì. Ma servono anche testa, convinzione, la capacità di far girare la palla e di non avere paura in campo. Sappiamo che i nostri giocatori sono stanchi dopo una stagione lunga e impegnativa, ma questo è il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Nella speranza di ritrovare un Gatti perfetto per Haaland, come quello che lo ha fermato qualche mese fa.

Leggi anche: