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Giulia Cecchettin, parla il testimone: il racconto choc

La morte di Giulia Cecchettin ha gettato nello sconforto un paese intero. Ancora una volta una donna è rimasta vittima di un uomo che si credeva il padrone del mondo. Il nome della 22enne si è aggiunto alla lunga lista dei femminicidi commenssi in Italia nel 2023, raggiungendo la cifra di oltre 100 donne uccise solo per essere tali. In queste ore il suo presunto assassino è stato arrestato e si trova in Germania. Aspettando il rientro di Filippo Turetta in Italia, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi attimi di vita di Giulia, anche attraverso le parole dei testimoni. (Continua a leggere dopo la foto)

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Giulia Cecchettin, parla il testimone: il racconto choc

Stanto a quanto riportato dal rapporto della polizia di Halle, Sassonia-Anhalt, come riportato da Il Corriere della Sera, Filippo Turetta non ha voluto guardare quando gli agenti hanno aperto la sua borsa. Dentro c’era un coltello da cucina con una lama di dodici centimetri. Pochi dubbi: è l’arma del delitto. Sangue ne hanno trovato un po’ ovunque, i poliziotti tedeschi che sabato scorso hanno bloccato lo studente padovano fermo a fari spenti nella corsia di emergenza dell’autostrada Berlino-Monaco: sulle sue scarpe, sui vestiti, sui sedili. A conferma del fatto che quella sera, per Giulia, è stato un massacro. Hanno trovato anche un paio di guanti e il cellulare di Turetta, quello che da sabato 11 novembre è muto, dopo aver agganciato per l’ultima volta una cella telefonica: Fossò, riviera del Brenta, ore 23.29, dieci minuti prima dell’ultima, forse definitiva aggressione alla studentessa veneziana.

Mentre in Germania si avviano le pratiche per la consegna all’Italia del giovane studente padovano, a Venezia emergono i dettagli della tragica morte di Giulia. La gip lagunare Benedetta Vitolo, nelle otto pagine dell’ultima ordinanza alla base del mandato d’arresto europeo di Turetta, ha ricostruito la dinamica alla base di questa tristissima storia. Sabato sera, 11 novembre. Giulia Cecchettin e Filippo vanno a cena al McDonald’s all’interno del centro commerciale Nave de Vero, a Marghera, una trentina di chilometri da Vigonovo, dove Giulia vive con il padre e il fratello. Filippo è andato a prenderla con la sua Punto nera e verso le undici di sera sembra intenzionato a riaccompagnarla a casa. Ma al parcheggio, che dista 150 metri dall’abitazione, succede qualcosa di violento. (Continua a leggere dopo la foto)

Le urla ascolatate da un testimone

Della presunta lite tra Giulia e Filippo, come riportato da Il Corriere della Sera, se ne accorge un testimone: “Ho sentito una voce femminile urlare “così mi fai male” e chiedeva aiuto… Ho visto lui prenderla a calci mentre lei si trovava a terra, e poi ho visto un’auto di colore scuro allontanarsi con entrambi”. La scena successiva si sposta qualche chilometro più in là, nella zona industriale di Fossò. A riprenderla sono le telecamere del sistema di videosorveglianza degli stabilimenti Christian Dior e Speedlogistik: “Alle 23.40 una persona fugge inseguita da un’altra, più veloce, che la raggiunge e la scaraventa a terra… la persona inseguita cade violentemente sul marciapiede e non si muove”. Turetta la trascina per un po’, esce dall’inquadratura e poco dopo riappare una Punto nera che si ferma. Filippo scende, carica il corpo nell’auto e riparte. Il corpo senza vita di Giualia Cecchettin viene ritrovato una settimana dopo fra Piancavallo e il lago di Barcis, Prealpi friulane. Il medico legale, nell’ispezione esterna del corpo ha trovato 26 ferite. Giulia ha lottato strenuamente per non morire. Non ce l’ha fatta: “Shock emorragico”.

La giudice non gli fa sconti: “Con questa aggressione a più riprese e di inaudita ferocia nei confronti della ex fidanzata prossima alla laurea ha dimostrato u na totale incapacità di autocontrollo che è idonea a fondare un giudizio di estrema pericolosità e desta allarme in una società in cui i femminicidi sono all’ordine del giorno… potrebbe reiterare condotte violente nei confronti di altre donne. L’indagato appare totalmente imprevedibile perché, dopo aver condotto una vita all’insegna di una apparente normalità, ha improvvisamente messo in essere questo gesto folle e sconsiderato”.