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I giocatori più sottovalutati della Serie A: chi merita più riconoscimento?

Ogni stagione, la Serie A vede emergere giocatori che, pur offrendo prestazioni eccellenti, ricevono meno attenzione di quanto meritino. Spesso oscurati dai grandi nomi, questi calciatori sono fondamentali per le loro squadre, garantendo equilibrio, assist, gol o solidità difensiva senza finire sotto i riflettori. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Politano contro il Torino
(Photo by SSC Napoli/Getty Images)

Registi silenziosi, goleador nell’ombra o difensori insuperabili, tutti con un impatto decisivo. Chi sono i più sottovalutati del campionato? Quali meritano maggiore riconoscimento per il loro contributo? Andiamo alla scoperta dei talenti nascosti della Serie A.

Riccardo Orsolini

Nato ad Ascoli Piceno il 24 gennaio 1997, oggi 28enne, Riccardo Orsolini è senza dubbio uno dei giocatori più sottovalutati del nostro campionato. Un esterno creativo e dinamico, che sulla corsia di destra dell’attacco si distingue per la sua abilità nell’1 vs 1, per la sua velocità e per un alto livello delle sue conclusioni verso la porta. Dal gennaio del 2018 Orsolini è un giocatore del Bologna, ma è solamente con l’arrivo di Thiago Motta sulla panchina degli emiliani che sviluppa un’ottima continuità di rendimento. E’ stato tra i protagonisti della storica qualificazione in Champions League dei rossoblù e quest’anno – sotto la guida tecnica di Vincenzo Italiano – sta conducendo un’altra stagione più che valida.

Le statistiche sono tutti dalla sua parte: in 24 presenze complessive collezionate finora in stagione, Orsolini ha accumulato ben 8 gol e 4 assist. Numbers Don’t Lie, si direbbe, ma nonostante questo il ct della Nazionale Luciano Spalletti continua a non considerarlo nel giro dei convocati della sua Italia. Il giocatore del Bologna ha anche commentato la situazione in una recente intervista: “Penso di dover dimostrare niente a nessuno. Non per presunzione, ma perché sono abbastanza consapevole dei miei mezzi. So che nel mio ruolo molti non hanno questi numeri, quindi è una cosa importante e un valore aggiunto, però io voglio solo continuare a essere forte, divertirmi e far felici i nostri tifosi. La Nazionale? È sempre bello parlarne, mi rende orgoglioso, però è chiaro che all’interno di un percorso ci sono scelte e dinamiche che non dipendono esclusivamente da te. Io sono qui e cerco di proseguire nel migliore dei modi la mia stagione: se arriverà una nuova convocazione bene, altrimenti andrò avanti a fare quello che ho sempre fatto“.

Bologna-Monza probabili formazioni

Lorenzo Lucca

Classe 2000, Lorenzo Lucca è una delle piacevoli sorprese della stagione 2024-25 del campionato di Serie A. Alto due metri, la fisicità è senza dubbio la sua caratteristica principale nonché l’arma più efficace da utilizzare contro i difensori avversari. Spesso paragonato a Luca Toni, la sua ispirazione è Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante torinese gioca nell’Udinese dall’estate del 2023 e ha già debuttato con la maglia della Nazionale lo scorso ottobre, quando Spalletti lo ha inserito al posto di Retegui nella partita di UEFA Nations League vinta per 4-1 contro Israele.

Nonostante la stagione corrente lo stia consacrando come uno degli attaccanti più prolifici del campionato (con 9 reti realizzate), molti tra addetti ai lavori e non storcono ancora il naso quando si tratta di riconoscere il livello del suo talento. Le sirene di mercato però sì sono fatte sentire nel corso dell’ultima finestra invernale e i friulani avrebbero addirittura rifiutato un’offerta di 30 milioni arrivata dall’Atalanta per assicurarsi le prestazioni del bomber. Qualora Lucca dovesse viaggiare con gli stessi numeri anche nella seconda metà della stagione, allora il suo nome potrebbe riuscire a combattere lo stigma che lo circonda e conquistare anche l’interesse e la stima dei top club, in Italia e in Europa.

Lorenzo Lucca
(Foto Image Photo Agency/Getty Images)

Ederson

Ederson è uno dei componenti fondamentali dell’ingranaggio funzionale e armonico formato dall’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Acquistato nel 2022 dal club bergamasco per 21 milioni di euro, con il passare delle stagioni il centrocampista brasiliano si è ritagliato il ruolo di vero e proprio cuore pulsante della squadra nerazzura. In una squadra ricca di talenti che godono di riflettori più voluminosi come Scamacca, Lookman e De Ketelaere, Ederson ha sempre lavorato nell’ombra per meritarsi una considerazione che oggi gli viene sì riconosciuta, ma probabilmente non nella misura che si merita.

La scelta del club di vendere Koopmeiners e puntare invece su Ederson si è rivelata vincente e lungimirante. Le caratteristiche dell’ex Salernitana sono irriproducibili e i suoi margini di miglioramento sono ancora indefiniti, come ammesso dallo stesso giocatore in una recente intervista: “Come sono cresciuto? Tante cose, capire come difendere meglio. Ho sempre avuto la forza, ma sempre più offensivamente che difensivamente. Con Gasp ho capito che potevo fare tutte e due le fasi bene. Tante piccole cose, che in partita sono troppo importanti. Ogni tanto prendo qualche botta (ride ndr), il mister mi chiede di stare più vicino all’area avversaria, difensivamente penso che sto facendo bene e ora mi dà la libertà di stare qualche metro più avanti dato che ho anche la forza di tornare. Devo trovare il giusto equilibrio“.

Ederson
(Foto di Grzegorz Wajda/SOPA Images/LightRocket via Getty Images)

Christian Pulisic

Una volta era un talento di fama internazionale, una promessa su cui qualunque club di primissima categoria avrebbe scommesso ad occhi chiusi. Poi qualcosa ha spento la luce: qualche infortunio di troppo e una parentesi al Chelsea più che infelice hanno tolto aura, mediaticità, ma anche sicurezza e carisma a un giocatore comunque livello superiore. Da quando Christian Pulisic ha indossato per la prima volta la maglia del Milan, tutto dentro e intorno a lui ha iniziato a trasformarsi, anzi a rinascere.

Spesso ingiustamente oscurato da nomi più chiacchierati come quelli dei compagni Leao, Theo e adesso nuovi acquisti come Gimenez e Joao Felix, Pulisic è in realtà una delle pedine più importanti del club rossonero. 12 gol e 9 assist collezionati finora in stagione: sono numeri che rendono giustizia al talento del calciatore statunitense, molto più di quanto non glie la restituiscano le attenzioni esterne, spesso disinteressate a un profilo introverso, umile e sulle sue come quello del numero 11 del Diavolo. Il Milan però è contentissimo del suo Lebron of Soccer e sta preparando per lui un rinnovo di contratto fino al 2029 con uno stipendio netto di 5 milioni di euro a stagione.

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