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Garlasco, cosa sappiamo del martello ritrovato e perchè non servirebbe tempo per capire se è l’arma del delitto

Le caratteristiche dell’arma e le analisi necessarie

Il martello ritrovato presenta caratteristiche compatibili con le ferite riportate da Chiara Poggi, come una lesione quadrata nella parte posteriore del cranio e tagli vicino alle sopracciglia. Tuttavia, essendo stato immerso nell’acqua per 18 anni, è improbabile che possa conservare tracce di DNA o sangue. Le analisi si concentreranno quindi sulla verifica di eventuali deformazioni o segni che possano collegare l’oggetto al delitto. Gli inquirenti dovranno anche escludere la possibilità che il martello sia stato gettato nel canale in un momento successivo all’omicidio, magari per depistare le indagini.

Le indagini e le prospettive future

Il ritrovamento del martello ha riacceso l’attenzione sul caso di Garlasco, che ha visto Alberto Stasi, fidanzato della vittima, condannato a 16 anni di reclusione. La scoperta potrebbe fornire nuovi elementi per una revisione del processo, sebbene al momento non vi siano certezze sulla correlazione tra l’oggetto e l’omicidio. Le autorità continueranno le indagini per determinare l’origine del martello e la sua possibile connessione con il delitto. Nel frattempo, la famiglia Poggi attende risposte definitive che possano finalmente fare luce su quanto accaduto.

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